Ecco due brand che hanno qualcosa di particolare dal punto di vista del naming; l’ambito è la cosmetica. Il primo si rivolge alle donne, ha un’origine internazionale e un lungo nome inglese con tanto di verbo, oggetto e pronome possessivo. Il secondo è italiano ed ha come nome un bisillabo mezzo italiano e mezzo inglese, e parla di uomini agli uomini.
Obey Your Body che tradotto è “obbedisci al tuo corpo” comincia con un verbo senza il soggetto, e si legge come un imperativo, un ordine. L’interesse per questo nome è originato dalla ricchezza sintattica con cui esprime il suo significato. Obey Your Body è una frase intera, e questa articolazione è ancora rara nel naming, che si focalizza perlopiù su nomi di un solo termine o due. In questo caso i termini sono tre, con un bel gioco di suoni che si ripetono, e lettere che colpiscono l’occhio. O B Y (obey), poi di nuovo Y e O (your), per chiudere con B O Y (body). Il brand è una linea di bellezza con tante referenze. La più intrigante è Disobey per l’uso arguto di una parte del brand name: Obey –> Disobey. Abbiamo visto qualcosa di simile con Fidia / Perfidia; anche in questo caso l’aggiunta di una particella ha reso provocatorio il nome.
Veniamo a Womo, brand italiano (Gruppo Percassi) che si fa notare da qualche anno e di cui non ho mai apprezzato il nome, riconoscendone però il coraggio. Si apre con la lettera W che non appartiene al nostro alfabeto, e si chiude con una vocale sonora, in modo molto italiano -MO. I sensi percepiscono l’italiano e trasmettono alla mente “vomo”. A questo punto la mente indietreggia e ritorna sulla W che si legge “uo”, che però la guida verso Woman. Tutto il contesto fa pensare a “uomo”, e allora come la mettiamo? Il circolo è un po’ vizioso, ma ci sono tanti dettagli di valore. Il logo è particolare, il segno grafico è coinvolgente e vitruviano. Un cerchio / O, con una W che capovolta diventa la M. Le lettere si compenetrano con decisione, solidità metallica e uno stile asciutto, che punta alla simmetria e alla pulizia. Una bella operazione di branding, guidata da un’agenzia di valore.
In questi giorni su un manifesto scopro che da Womo è nata (immagino a posteriori come un backronym, perché nella case history di CBA non se ne fa cenno) questa frase: What Original Men Own. Scopro che l’account Facebook è proprio WOMO What Original Men Own, e presenta tutta la proposta, che va oltre la cosmetica, ma non oltre l’uomo.
Obey Your Body e Womo sono due nomi particolari: per ciascuno il fulcro è un tema generico del settore di riferimento: body e uomo. Però ciascuno dà valore al suo fulcro usando il linguaggio in modo distintivo. Con una frase il primo brand, con un gioco fonetico il secondo. Di entrambi i nomi (esplicitando Womo) mi colpiscono i verbi: Obey – obbedire, Own – possedere. Sono verbi forti, che in inglese si aprono con la lettera O, il cerchio, la completezza. Una vocale che riecheggia in tutto il nome, rappresentando la metà delle lettere in Womo, e caratterizzando la prima sillaba di ciascuna parola di Obey Your Body.
Le immagini sono prese dai siti istituzionali e dal sito CBA.