Da oltre vent’anni mi occupo di brand naming e di tutto quello che riguarda la strategia e la creazione dei nomi di prodotti, società, start up, servizi, siti e dei processi creativi nelle aziende.

La mia storia nel naming è cominciata all’inizio degli anni ’90 con la tesi di laurea. Ho studiato filosofia ad indirizzo psicologico con una tesi incentrata sugli aspetti simbolici ed analogici della comunicazione pubblicitaria. Questo mi ha portato ad approfondire anche le valenze semiotiche del naming e gli aspetti di quell’atto preciso e fondante che è la scelta del nome.

Ho seguito il richiamo del naming e sono entrata in Nomen, un gruppo internazionale dedicato al naming. Con il team italiano ho portato avanti la riflessione e la pratica di questa disciplina che si trova alla convergenza di vari saperi: scienze sociali, linguistica, psicologia, creatività, ricerca, branding, marketing, diritto dei marchi.

Dall’inizio del nuovo millennio sono consulente in libera professione e aiuto aziende di ogni settore e dimensione a risolvere le questioni legate al naming e al verbal branding. Sviluppo e diffondo i temi del brand naming attraverso il blog collegato a questo sito, incontri, conferenze e training. 

Da anni mi occupo inoltre di creatività e innovazione e guido processi di ricerca di idee e strategie per il marketing, la comunicazione e le risorse umane attraverso workshop esperienziali e training all’uso delle tecniche creative.

Il nome è il fondamento di tutto; di una marca, di un prodotto e anche dell’identità di una persona. È difficile immaginarsi con un nome diverso da quello che abbiamo da quando siamo nati.

Il mio nome è Linda e nasce dalla semplificazione di nomi germanici antichi come Adelinda, Teodolinda, Zelinda. Alla base di questi nomi propri femminili c’è il termine tedesco linden l’albero di tiglio, che era considerato il simbolo della comunità. Con il legno di tiglio venivano realizzati gli scudi, e così nell’alto tedesco il sostantivo linda è diventato sinonimo di scudo e di difesa. Anche nel latino si ritrova la parola lindo (derivato di legitĭmus cioè legittimo, conforme alle regole, al giusto) che passa poi nell’italiano con i significati di nitore, chiarezza, pulito, candore. La lingua spagnola usa la parola linda per esprimere la bellezza di una persona o di una cosa. Non è mica male avere Linda come nome, se si pensa con gli antichi romani che nomen est omen: il nome è presagio.

Nel 2020, prima e durante il lockdown ho scritto per Zanichelli NOMI & NAMING, un manuale di naming che fornisce indicazioni pratiche per trovare in nome più adatto per la propria impresa, prodotto, sito, linea, evento. Il nome, queste poche lettere e sillabe, è il biglietto da visita per renderci riconoscibili e richiamare l’attenzione. Nel libro spiego come impostare la migliore strategia di ricerca del nome e come funziona il processo creativo. Creare e scegliere il nome è un’operazione difficile e lunga, ma ci sono buone pratiche per destreggiarsi tra briefing, name storming, mappe mentali, metafore, sigle e giochi di parole. E così alla fine della ricerca potremo dire “È stato difficile ma questo è il nome che ci rappresenta e comunica a chi ci ha scelto che è arrivato nel posto giusto”.

Nel 2005 ho pubblicato insieme a una collega il libro BRAND NAME STORIES per Lupetti Editori di Comunicazione. Il libro presenta le marche globali più importanti, ed anche qualche prestigiosa marca italiana, attraverso il loro nome. Grandi storie che parlano di grandi nomi: la loro origine, i significati e i valori che i nomi volevano radicare e tuttora esprimono e le motivazioni che hanno portato a scegliere proprio quel nome. Spesso alle spalle di un nome di marca molto affermato c’è un pensiero forte, un aneddoto curioso, un evento, oltre ad imprenditori visionari e coraggiosi come nel caso di Apple, Samsonite, Mercedes, Kodak. Ed anche in un cognome a volte si cela un destino: Mars, Kraft, Benetton, Alessi, Armani lo dimostrano con precisione.

Nel testo COPYWRITING TRA ARTE E TECNICA curato da Anna Zuccaro per Flaccovio Editore 2020, ho scritto il capitolo sul brand naming che illustra alcuni aspetti teorici del naming ed esplora le attitudini e le competenze che servono per creare nomi memorabili. Attraverso nomi di brand famosi e casi pratici offro orientamenti e chiavi per muoversi al meglio tra le infinite possibilità della lingua e dell’alfabeto. Il naming è una iper-specializzazione della scrittura, e si inserisce a pieno titolo in questo viaggio corale nel variegato mondo del copywriting. Il testo raccoglie i contributi di molti esperti di scrittura in vari ambiti: giornalistica, per l’arte, per i social, per la pubblicità.

 

Dal 2014 sono il partner italiano di GNN, oggi il più grande network globale di naming con società in Europa, Stati Uniti e Asia: un circolo virtuoso per il successo di progetti internazionali che coinvolgono culture e paesi diversi.

 

Applico al naming gli strumenti della creatività sviluppati negli anni con Hubert Jaoui: il metodo PAPSA, la logica associativa e analogica, il brain storming, le mappe mentali. Con la società Gimca da lui fondata conduco interventi e workshop di ricerca creativa e innovazione in aziende e in società di comunicazione.

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