Snob, Noblesse, Noblesse oblige, nobiltà, aristocratico … Ci sono suggestioni e vari ganci nel nome Snoblesse che si fa notare e si appoggia ad una campagna di comunicazione curata, quasi sofisticata.
Attingo pari pari dal sito: “per lanciare la nostra gift card, volevamo un brand immediato, che richiamasse chiaramente la moda ed il lusso, ma in modo divertente ed un po’ impertinente. Il nome Snoblesse, giocando sul contrasto Snob vs. Noblesse, rappresenta tutto questo. Abbiamo declinato questo gioco di contrasti anche nel nostro claim “impeccable gifts” (impeccabile, ma anche un po’ peccaminoso), nella raffigurazione del fiocco capovolto (un regalo fatto al contrario), e nella B invertita nel nostro logo”.
L’idea di un modo diverso di arrivare al lusso è ben rappresentata nel nome, riguardo al quale i due fondatori si sono veramente divertiti, senza scivolare nel cheap e nel grossolano. La prima parte del nome fa emergere in modo inequivocabile il termine snob, che provoca per le sue accezioni negative (arroganza, ostentazione, altezzosità, classismo, distanza, puzza sotto il naso) mentre il rimando alla nobiltà del termine francese noblesse, dà colore e contrasto con il suo humor sottile.
La fantasia che si crea è di un mondo lustrinato ma non patinato, di club un po’ esclusivi, di gentleman inglesi, dove c’è anche una buona dose di humor, di furbizia, e quindi un mondo per chi non si prende troppo sul serio. L’originale forma del nome veicola infatti anche leggerezza, simpatia, accessibilità, gioco, senza uscire dal mondo delle griffe e dei marchi di lusso. Anche il visual della comunicazione ammicca al glamour e scherza con il concetto alla base della proposta: il tuo regalo lo piloti tu, è un auto regalo, con suggestioni a metà tra la famiglia Addams e Maurits Cornelis Escher.
Un altro tassello al gioco di specchi interni è dato dall’etimo del termine inglese snob che potrebbe essere l’abbreviazione della locuzione latina s-ine nob-ilitate “senza nobiltà” posta nelle liste di nomi degli studenti dei collegi inglesi per distinguere chi non era un nobile. Un’altra ipotesi considera la parola derivata da un dialetto inglese in cui snob significa “ciabattino”, usata (anch’essa) dagli studenti dell’università di Oxford per riferirsi ad una persona fuori posto.
L’ironia è voluta, cavalcata e ben distribuita tra verbal branding e immagini … non posso non sottolineare la bellezza dei neologismo Regalassie, purtroppo poco sfruttato nel sito per introdurre la cultura del regalo, e il pay off “Regala il lusso della scelta”, molto coerente con l’ambito fashion e con il concetto alla base di Snoblesse.
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