Milkman, un nome un programma; e che programma. Intanto la start up italiana del delivery di qualità si è aggiudicata un aumento di capitale e il programma (!) di arrivare a tutte le principali città italiane, dopo soli 3 anni di vita. Ma quello che mi piace di più di questo “programma”, è il nome Milkman. A cosa ci fa pensare? Naturalmente all’uomo del latte, e questo pensiero arriva subito anche a chi non ha una grande conoscenza dell’inglese perché milk e man sono parole semplici.

L’uomo, l’omino del latte nella nostra cultura non è stato così presente quanto in quella americana. E chi non ricorda telefilm e film made in USA in cui la bottiglia bianca veniva lasciata (o rubata) di fianco alla porta la mattina presto? Stati Uniti, la bella famiglia americana, la villetta con il cortile, gli anni ’50 con i primi elettrodomestici, le superfici laccate, la fòrmica, le bottiglie di vetro senza etichetta, i colori pastello. Tutto questo è condensato e viene sprigionato dal nome Milkman, che come una cassaforte custodisce ricordi, immagini, pensieri ed anche valori. A me viene in mente la genuinità e l’ottimismo, l’americano medio borghese che in pantofole e canottiera apre la porta e svita il tappo della bottiglia, e poi i ragazzini con i baffi bianchi intorno alla bocca. Tanta forza e bellezza dentro questo nome, inglese (glielo perdoniamo) ma immaginifico, evocativo, ricco di vita e di storia.

Perché scegliere un nome così per una startup? Perché un nome e un mondo così vintage, tutto fuorché moderno, tecnologico, 4.0. Poco e-commerce e così morbido? Parlo di quello che succede a me, e così riesco a spiegare la potenza di un nome evocativo, con le ali, libero e denso: quando sento o vedo il nome Milkman (anche il logo chiaramente contribuisce, come pure il colore dominante) immagino una persona “umana”, un appuntamento giornaliero, il mattino, l’inizio, il piacere di una cosa buona. Per di più oltre alla figura dell’omino si visualizza il latte, un alimento importante, nutritivo, ricco, fresco, gratificante (e a me neanche piace il latte!).

Ecco cosa fa un nome evocativo, diverso, che non usa i termini base del settore come delivery, velocità, ovunque … o le lettere della modernità come le doppie OO Deliveroo, le Z Zomato, le X, le combinazioni strane: racconta. Milkman è un nome che racconta una storia bella, piena di vita e di senso, che ognuno può sentire vicino a sé. Il nome Milkman crea un contatto personale tra persone. E dal punto di vista “tecnico” è proprio quello che il servizio Milkman compie: consegne molto personalizzate, adatte e adattate al cliente. Il servizio si distingue infatti per la capacità di adeguare la consegna al bisogno specifico, con una logistica precisa che risponde alla più micro-esigenza del target. Si può disdire fino a pochi minuti prima, si può cambiare e modificare tutto, e le opzioni sono tantissime in questo concetto forte di qualità della consegna.

Il suo fondatore Antonio Perini è un esperto di start up e di tecnologia, e di lui mi piace che fosse coinvolto anche nella nascita di Cortilia, un altro servizio di consegna di cui apprezzo molto il nome, non solo perché lo ho studiato io insieme al team dell’agenzia Cabiria BrandUniverse. Ben venga il premio Netcomm eCommerce Award 2018 consegnato a Milkman per la categoria dei servizi, ben venga l’aumento di capitale e la proliferazione oltre Milano: per ora Roma e Torino da ora il resto d’Italia. Ben venga l’omino che corre con il suo berretto sullo sfondo azzurro del logo semplice ma efficace nel suggerire freschezza, semplicità, velocità, “eccomi, sto arrivando da te”.