Torna il nome Corolla per la nuova proposta Toyota. Ovunque si legge che Toyota Corolla è stata la macchina più venduta al mondo, da quando è nata nel 1966. Un’icona, addirittura un mito che ha venduto più di 45 milioni di auto. A metà degli anni 2000 è stata però sostituita da Auris, ed il nome Corolla è rimasto solo in pochi mercati europei (Turchia Russia) e fuori Europa. In Italia ci eravamo rassegnati a perderlo di vista: era un nome a cui avevamo fatto l’abitudine, gentile, equilibrato, femminile. Il termine corolla deriva dal latino corōlla «coroncina» ed è la parte più appariscente del fiore, costituita dal complesso dei petali riuniti in uno o più verticilli all’interno del calice, in modo da circondare gli organi riproduttori del fiore (Treccani Dizionario). Ai produttori automobilistici giapponesi piacciono molto i nomi italiani e con sounding italiano, e ci sono leggende secondo le quali c’è stata una razzia di nomi italiani femminili, floreali, botanici per assicurarsene i diritti in futuro. Per noi italiani il nome Corolla è facile da pronunciare ed è eufonico per la bella armonia di suoni liquidi e suoni decisi; risulta più complesso per quelle culture che fanno fatica con le lettere doppie, e che confondono R con L. Ma il nome non ha penalizzato il veicolo, che ora è alla sua dodicesima generazione.
Sembra che il nome e la vettura Auris siano arrivati per sanare un modello di Toyota che non ebbe grande successo; il fatto curioso è che ora, nel 2019 il nome Corolla si riprende il suo scettro alla faccia di Auris, e sostituisce a sua volta per offerta e ruolo nel segmento C chi anni fa la ha sostituita.
In Toyota giustificano questo movimento di nomi con la rilevante differenza della proposta rispetto ad Auris, pertanto l’una prende il posto dell’altra senza fare una piega, e i nomi si ripassano il testimone. Aggiungo che individuare un nome nuovo per una proposta nuova, che possa essere usato senza problemi (linguistici e giuridici) in tanti paesi e culture è un esercizio difficile, lungo, dispendioso, e che non dà sempre risultati soddisfacenti. In Toyota hanno scelto il confort di un nome sedimentato, con un passato di tutto rispetto, un’eco straordinaria, un bagaglio simbolico ricco. Ed allora il nuovo modello viene presentato come “l’icona dell’era moderna”, gode dell’aura (!) del passato pur essendo frutto di ricerca moderna, il meglio del motore ibrido, elettrico, combinato.