Ecco alcuni nomi di modelli Toyota:
Supra, Prius, Previa, Auris, Corona, Celica, Avensis che a noi “latini” suscita immagini di avvenire, avanguardia, andare avanti
Si tratta di nomi un po’ superbi, presuntuosi, di quelli che si credono i primi della classe. Ingentiliti da sonorità eleganti e morbide, il succo è però lo stesso.
Poi c’è qualche nome più umile, come Corolla, Carina, e qualche altro più smart, come Yaris, Aygo, IQ.
Del resto i giapponesi dovevano far vedere agli occidentali la loro competenza anche nella produzione di automobili, ed allora non stupisce che il fondatore della Toyota Motor Corporation scelga il suo cognome Toyoda che significa “fertile campo di riso” , ma lo modifichi in Toyota per motivi scaramantici. Toyota si può infatti scrivere in giapponese con otto colpi di pennello, e in Giappone e Cina l’8 è considerato un numero fortunato.
Non stupisce neanche che la città in cui ha sede l’azienda Toyota cambi il suo nome da Koromo a Toyota, per celebrare il successo di questa azienda di telai tessili che dopo la crisi del tessile ha diversificato verso l’automotive, con grande successo a livello nazionale e internazionale.
Anche il nome Lexus rivela una certa vanità: da un lato evoca ciò che è legge e perentorio, ma dall’altro ci parla di lusso, e forse deriva proprio da Luxury EXports to the US “esportazioni di lusso negli Stati Uniti”, motivo per cui è nato il brand.
Il segno grafico che arricchisce il logo Toyota contiene le lettere del nome in un gioco di ellissi: le due che intersecandosi formano la T sembra stiano ad indicare il rapporto tra azienda e cliente, mentre l’ovale che tutto racchiude simboleggia il potenziale tecnologico e innovativo del brand. Decisamente ambiziosi e sicuri di sé, in Toyota.