RIGONI DI ASIAGO
L’azienda Rigoni di Asiago continua a sorprendermi. Ne ho parlato anni fa in questo articolo, e volentieri oggi aggiungo un capitolo alla sua storia. Nata nel 1923 con il miele, ha cominciato presto a produrre le marmellate che oggi si trovano in vendita in ogni angolo del pianeta. Dopo la Nocciolata e altre linee specifiche, ha lanciato recentemente la linea Natù che continua a popolarsi di nuove referenze poliedriche: la crema di semi di girasole, la crema di arachidi, i biscotti, e 6 tipi diversi di Granola. Il brand ha presentato persino dei prodotti surgelati come le crepe con la Nocciolata. E ora arriva la birra.
LA BIRRA DELL’ALTOPIANO DI ASIAGO
Si, proprio una birra artigianale e biologica prodotta insieme all’azienda bioagricola Bisele dell’altopiano di Asiago.
Sono sensibile a tutto ciò che di buono arriva da questa terra che mi ospita da 45 anni per le mie fughe in estate e inverno, e voglio sottolineare alcuni aspetti virtuosi di questa nuova proposta firmata Rigoni di Asiago. Lascio la parola al sito Setteteste. “Setteteste è una birra Blonde bio ricca di profumi freschi e armonici, di colore giallo oro, leggermente ambrato, opalescente perché non filtrata, dal gusto pieno grazie all’attenta e lenta fermentazione.
Prodotta anche con ingredienti dell’Altopiano di Asiago a km zero e impatto di CO2 bassissimo. Orzo e Luppolo coltivati dall’azienda agricola Bisele e l’Acqua della Val Renzola (Asiago) miscelati e trasformati dalle sapienti mani del mastro per dar vita a un prodotto brioso, con un perlage leggero, una schiuma fine e non troppo persistente e il giusto grado alcolico (5°). Il suo aroma fresco e fruttato, che ricorda i nostri monti, prati, pascoli e boschi, ….”
LA FEDERAZIONE DEI 7 COMUNI
Si chiama Setteteste per ricordare il territorio dell’Altopiano dei 7 comuni, un luogo popolato dai Cimbri genti di origine tedesca, che nel basso Medioevo hanno creato una forma federativa tra i 7 comuni originari. La Federazione dei 7 comuni era rispettata dalla Repubblica di Venezia e godeva di privilegi che in certi usi e regole persistono tuttora. Molti beni agricoli e boschivi sono infatti di proprietà delle originarie famiglie e la gestione del bosco e del legnatico segue regole antiche.
Ecco, in questa terra che sta valorizzando sempre di più le sue risorse natural, accogliendo criteri di biodiversità e sostenibilità, nasce ora una birra artigianale molto local.
SETTETESTE, UN NOME ATIPICO CHE HA QUALCOSA DI SIMPATICO
Il suo nome è originale e curiosamente rappresentato nel logo e nell’immagine che mostra le sette teste stilizzate, che si distinguono oltre che per la forma, per l’unico dettaglio della bocca. Il disegno delle sette teste si ispira allo stemma dell’Altopiano con le 3 teste grandi che rappresentano i 3 principali comuni, e le 4 più piccole.
Nei colori rosso bianco e nero può ricordare altre birre famose, ma quello che distingue l’immagine della birra artigianale Rigoni di Asiago è il suo nome, così inusuale ed evocativo. La parola “teste” non figura spesso nei nomi dei prodotti, non ha una fonetica appealing e caratteristica; è più spendibile il termine viso, o volto, o capo. La prima parte del nome si riferisce ad un numero che però non è espresso in cifra, ma in lettere. E qui c’è la forza di questo nome.
TANTE E TANTE T E TANTE S
“Sette” e “teste” sono l’uno l’anagramma dell’altro: nelle due parti del nome compaiono le stesse lettere S T E combinate in modo diverso. Con un raddoppiamento di T nella parola Sette, e un raddoppiamento di TE nella parola Teste. Un’altra singolarità è che l’unica vocale usata è la E. Aggiungo che il numero 7 ha un valore magico in molte culture, e che è il mio numero speciale.
Nel centro di Asiago c’è una via che si chiama proprio Setteteste.
BISELE, UN NOME CIMBRO
Insieme alla birra sull’Altopiano è nata anche una birreria all’aperto, Setteteste Biergarten in seno all’azienda Bisele, partner di questa avventura. Anche il nome Bisele come la maggior parte dei toponimi altopianesi ha uno stretto rapporto con la antica lingua cimbra portata dai “coloni” bavaresi giunti in seguenti ondate a lavorare sull’Altopiano. L’accento è sulla prima sillaba e il suffisso -ele è la forma del diminutivo e indica qualcosa di piccolo, nel caso di bisele è il “praticello” luogo particolarmente vocato alla produzione agricola.
Un’altra parola/nome interessante è Cattedra, il nome del podere in cui sono impiantate le coltivazioni biologiche di Bisele. Deve la sua origine al fatto che da quasi cento anni in questo podere si faceva scuola agli agricoltori sui metodi e i processi di produzione. Gli imprenditori hanno deciso di spolverare l’originario nome per dare spazio alla loro visione di recupero di una cultura autentica che si radica nella valorizzazione della terra e delle risorse naturali.
Ad Asiago è prodotta un’altra birra speciale; parlerò presto del suo pregnante nome.
L’immagine è tratta dal sito BirraSetteteste.it