Sono affezionata al brand Rigoni di Asiago perché vado in vacanza sull’Altopiano di Asiago da quando sono ragazzina, e da sempre ricordo i bei vasetti di miele a cui nel tempo si sono aggiunte le marmellate, le creme di nocciole ed altre proposte. Poi nel corso principale di Asiago è stato aperto un negozio con l’insegna Rigoni di Asiago, ed ora anche e Milano posso sentirmi sull’Altopiano varcando la soglia di Naturalmente a Milano, la bella pasticceria bistrot che ha aperto qualche anno fa, e che espone e vende tutti i prodotti del brand.

RIGONI BISTROT MILANO

Rigoni è un cognome molto comune sull’Altopiano: quasi tutte le famiglie sono Rigoni, Rigon oppure Stella e Stern. Rigoni è un cognome che si è sviluppato sul ceppo cognominale Righi / Rigo, che ha alla base il nome personale Arrigo di cui Rigo e Righi sono diminutivi affettivi (ipocoristici aferetici) e che ha dato il via a innumerevoli varianti in nord Italia, Emilia Romagna e Toscana: Righetti, Righini, Rigolo, Riguzzi, Riganti, Rigucci, Rigatti.

Arrigo è un nome di origine germanica, ed in effetti le prime popolazioni stabili sull’Altopiano sono state bavaresi o cimbre provenienti dalla Germania; ne rimangono ancora molti segni nella cultura, nella nomenclatura e nella toponomastica locale. Come Enrico, Errico e Americo, anche Arrigo deriva dal nome proprio germanico Haimirik composto da haimi– “patria” e rikįa “potente”, con il senso di “signore, principe, possente in patria”. Un nome che incute rispetto!

Nel logo del brand il cognome è persino arricchito da un toponimo: Rigoni di Asiago. Anche il nome Asiago ha origini germaniche riconducibili ad un antico schlege o schlåge che significa “taglio dei boschi”. Con l’articolazione “di Asiago” si è voluto specificare una provenienza, un luogo, una storia e dare forza al legame con il territorio. La storia è chiaramente quella della famiglia Rigoni che nel 1923 avvia un’apicoltura con una produzione di miele. Negli anni l’offerta si diversifica ma non si disperdono i valori originari: rispetto dell’ambiente, vocazione biologica, legame con la tradizione, cui si aggiungono certificazioni, controlli, alti standard di qualità, sostenibilità, attenzione allo sfruttamento dei terreni e delle risorse energetiche. L’azienda possiede tutta la filiera: coltivazioni biologiche, lavorazione e confezionamento, e propone oltre al miele Mielbio, le marmellate Fiordifrutta, le creme Nocciolata, i nettari Tantifrutti, il dolcificante Dolcedì ricavato dalle mele. Varie linee di prodotto che hanno nomi gioiosi e immediati da capire, che ne mettono in evidenza il carattere semplice e naturale.

A proposito di naturalità, l’azienda si è accorta che negli anni la trama biologica “era scivolata via” racconta la responsabile marketing Cristina Cossa, e questo ha reso auspicabile il restyling di tutta la linea grafica con l’obiettivo di rinforzare il messaggio che tutto è biologico e che l’azienda è nata “biologica” ante litteram. Le etichette di tutti i barattoli e le bottiglie nella nuova grafica mostrano una fogliolina verde con la scritta “bio”, proprio sopra il nome.

RIGONI ASIAGO

Il restyling ha influenzato anche i marchi registrati, i cui depositi sono stati aggiornati introducendo la variante della fogliolina “bio”. Un’operazione ben pensata, che rende più forte e compatta anche l’immagine istituzionale. L’azienda come tante altre, negli anni ha avuto problemi di contraffazione dei marchi in America; avere marchi protetti anche nei paesi di esportazione è un grosso vantaggio legale e velocizza le procedure di difesa.

Oggi Rigoni di Asiago è distribuita in quasi tutto il mondo; a giugno 2020 è stato inaugurato il sito e-commerce: un bel successo, passo dopo passo con il sostegno di quasi 100 anni di impegno e delizie.

RIGONI DI ASIAGO E COMMERCE