È un nome simpatico, breve, facile da riconoscere anche grazie al logo pulito. Ha un’apprezzabile valenza internazionale proprio perché semplice e immediato. Insomma, un bel nome smart, per un servizio smart. Zity è il nome del car sharing 100% elettrico, nato a Madrid nel 2017 e attivo a Milano da pochissimo. 450 automobili Dacia Spring colorano Milano, riconoscibilissime per la livrea bianca e verde che sottolinea l’anima green, e suggerisce freschezza in questa estate troppo calda.
UNA Z IMPORTANTE
Zity è un bisillabo regolare, che richiama city – città. La C iniziale si trasforma in Z che regala al nome fascino e geometria. Il nome, per quanto breve non si pronuncia nello stesso modo nei paesi in cui Zity è presente. La sillaba ZI in Francia è più leggera, mentre in Italia è marcata e sonora. Anche in Spagna la pronuncia è differente rispetto a quella Italiana, con risultati non paragonabili a quelli del brand name spagnolo Acciona, che è brillante e coerente per il mercato spagnolo, pessimo per quello italiano.
La Z è una consonante forte sia dal punto di vista sonoro che da quello visivo. Ha affinità con la corrente elettrica, e nei fumetti anche con le scosse, rese dalla sonorizzazione di ZZZ. Nel verbal branding di Zity ritorna in Zityzen, buffo bisticcio di Z, e risuona in Mobilize, la company Renault partner del progetto.
UNA FORTE IDENTITÀ DI BRAND
Oltre al logo che usa un carattere lineare e ben disegnato, è da sottolineare anche la scelta del dominio: zity.eco. Nelle poche lettere del nome Zity e del TDL “eco” si dichiara l’intento del brand: mobilità urbana ecologica. La sostenibilità, la modernità e la smartness emergono in modo immediato dai tanti lati di questo nome e del branding.
Zity è un nome fresco, che si apre e si chiude con due lettere inusuali per l’italiano, la Z e la Y. Nella comunicazione il gioco di Z e Y viene riproposto in modo piacevole: “Zero emissiony Zero sbatty. Zity,” . Il bisillabo Zy-ty racchiude due suoni vocalici identici e proprio alla [I] corrisponde la massima luminosità e freschezza rispetto alle altre vocali dell’alfabeto. Il rimando a city, città, urbano, si arricchisce di una suggestione di dinamismo e coolness.
ZITY, ZITI E ZITTI
Aggiungo che gli ziti erano il formato di pasta più amato in famiglia, che io detestavo perché mi facevo male alle mani quando dovevo spezzarli. Scopro grazie a Wikipedia che la parola dialettale ziti deriva da “fanciullo” e in meridione indica lo scapolo. E per rimanere in questo mood Amarcord, ricordo che “zitti” era la parola più frequente in famiglia quando si era bambini, e noi eravamo in 3, e i genitori volvano guardare in pace la TV.
Le immagini corrispondono a scatti personali.
Ciao! Per quale ragione spezzavi gli ziti?
Ciao Cesare, li spezzava mio padre, e noi bambini lo aiutavamo. Ma mi ricordo che mi graffiavo con la pasta, e che per la pressione mi facevano male le dita. Una tortura gli ziti della domenica.
Che ridere pensare di chiamarsi “assaggia”. Peraltro ti sfruttava ben bene!!!!
A proposito della parola più frequente nella tua famiglia: mia madre era una grande appassionata di cucina, a tal punto che io, da piccolo, pensavo di chiamarmi “assaggia” 🙂