I superfood sono alimenti che posseggono un contenuto di principi nutritivi benefici per il nostro organismo (vitamine, sali minerali, fibre, antiossidanti etc.) superiore alla media dei cibi comuni. Superfood è considerato un termine di marketing; è in uso da molti anni ma è ancora controverso e non accettato negli ambienti scientifici e medicali. Il buon senso e un minimo di conoscenza ci guidano nel capire quali sono gli alimenti che intossicano il nostro corpo e quali possono rallentare il processo di invecchiamento, aiutare a tenere a bada il colesterolo e magari a migliorare il nostro umore, ed essere quindi considerati alla stregua di superfoods.
Esselunga, brand trasversale ma sempre di più espressione di una cultura popolare vivace e moderna, ha raccolto il trend e l’interesse ed ha creato i Super Foodies, i supereroi con poteri speciali e salutari per noi umani. Dopo i Rollinz e i Wizzis Esselunga ha lanciato in maggio 2019 una linea di 24 personaggi; ognuno rappresenta un frutto o una verdura che nella simpatica realizzazione in 3D ha un aspetto belligerante e sicuro di sé. Se il nome Super Foodies scelto da Esselunga si origina in modo diretto dal termine generico superfood e ritrova nel settore food alcuni parenti stretti, i nomi propri dei Super Foodies si ispirano al prodotto in modo a volte originale e criptico, a volte più chiaro. In alcuni casi si allacciano al nome comune inglese, altre volte soprattutto quando il nome del prodotto è meno noto, si ricorre alla parola o radice italiana come per porro, cipolla, anguria, lampone, anche se nell’insieme il nome di ciascun personaggio suona inglese. Ecco l’elenco dei Super Foodies, e sul sito di Esselunga ognuno si presenta mettendo in mostra il suo carattere e le sue qualità: qui c’è Sparragus.
- Bananix
- Miss Cip (cipolla)
- Super M (mela)
- Patatax
- General Champ (champignon)
- MegaPix (pera)
- Porrock
- Sparragus
- Speedy Pi (pisello)
- Super Ki (kiwi)
- Green Tuga (lattuga)
- Agente Bro (broccolo)
- Young Lolo (cetriolo)
- Lee-Mon
- Big Nanas
- Agrumix
- Space Karot
- Boo-Zuck (succa)
- Angu-San
- Lady Fra
- Tom Pacho (pomodoro)
- Cherryball
- Capitan Lampo
- The Grape
Il termine foodies è ormai entrato nella testa degli italiani ed ha proliferato soprattutto al di fuori: ci sono varie insegne di attività commerciali che lo integrano, e non dimentichiamo la mascotte di Milano Expo 2015 che si chiamava Foody. Ogni volta che vedo il nome Foody / Foodies usato come brand name o insegna, mi viene in mente una amica svizzera che mi disse che in un dialetto usato comunemente dalle sue parti, la parola che si pronuncia fudi ha un significato molto poco igienico. Come tante espressioni dialettali vive nel parlato e non ha una forma scritta, quindi non ha una rilevanza tale che possa danneggiare chi sceglie Foody o Foodies come nome per la sua attività / prodotto food. Ultimamente però sono diventati fin troppi i nomi che combinano le parole e i derivati inglesi food, fud, eat, tanto da perdere freschezza e originalità.
Tra queste ne ricordo però uno che mi ha colpito per l’aderenza all’ispirazione iniziale: è Robin Foood, il nome di un’associazione italiana no profit che promuove la distribuzione intelligente del cibo. Fondata da 3 professioniste (dietologa, avvocato e commercialista) si impegna per uno scambio virtuoso tra chi ha più cibo e chi ne ha meno; come Robin Hood che rubava ai ricchi per dare ai poveri. Il logo con arco e freccia richiama il simpatico personaggio, mentre il la parola Foood con le 3 O intesta una vocale O a ciascuna socia fondatrice e alla sua esperienza professionale.
Sono varie le attività che sfruttano il nome Robin Food, ma trovo proprio ben pensata quella che ho appena segnalato: “… con l’obiettivo non solo di donare cibo, ma di fornire gli alimenti dotati di tutti i principi nutritivi necessari alla vita e al buono stato di salute. Così facendo i nostri assistiti imparano come utilizzare ciò che viene donato per migliorare nel tempo la qualità della loro vita e, di conseguenza, la loro salute. …”.
Fino ad ora l’attenzione di coloro che hanno preceduto Esselunga si era focalizzata su morbidi pupazzi in grado di richiamare per forma e aspetto (non sempre per dimensione) una somiglianza con il prodotto “naturale-reale”.
Esselunga cambia rotta, si lega al concetto generico ma diffuso di “Super Cibo”, punta sull’aspetto “eroico” del singolo alimento e realizza oggetti in plastica dotati di “personalità” propria, peccato che questi non siano sempre riconoscibili al primo colpo d’occhio.
Seppur con strategie differenti, tutti hanno utilizzato termini generici ma comunque in grado di generare sensazioni positive (vitamine, freschezza, natura) oppure legami molto diretti (ortaggi, food)
Con il ricordo ancora vivo di raccolte punti “mirate” e personaggi ancora presenti in casa, riporto un elenco di personaggi, progenitori dei Super Foodies, in grado di fornire a tutti noi un bel pieno di pieno di energia e salute:
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VITAMINI di Coop:
Bob Broccolo
Pier Fungo
Rudy Aglio
Frankie Fico
Clara Carota
Francy Fragola
Miki Mela
Tom o Joe Pomodoro
Alex Banana
Patty Pera
Mimì Melanzana
Jimmy Melone
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SUPER FRESCHI di Lidl:
Banana Tina,
Ugo il Fungo,
Mela Tonina,
Rocco il Broccolo,
Totta Carota,
Claudio Aglio,
Ciccio Arancia
Emma Fragola
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NATUROTTI Conad (non ho trovato l’elenco con i nomi dei vari personaggi)
“Con i Naturotti la salute vien giocando”
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ORTAGGIOTTI di Penny Market:
Salvatore, il cavolfiore;
Lello, il ravanello;
Simone, il limone;
Stefano, il sedano;
Susy, la susina;
Carlotta, la zucca;
Giulia, l’anguria;
Thomas, l’ananas
PS: Robin Food è stupefacente!
Grandioso Davide! Che bella ricerca che hai fatto tra le proposte delle varie insegne. Notevole! e io noto che molti nomi fanno eco al nome del prodotto (quelli di Penny Market in particolare, mentre Coop si accontenta della prima lettera in comune) .
Esselunga ha scelto una strada un po’ difficile nel naming dei singoli personaggi (alcuni pochi riconoscibili) e come sottolinei tu, anche nella realizzazione degli eroi che non sono sempre realistici, e bisogna ricorrere al nome, meglio ancora alla scheda, per capire di che alimento si tratti. Comunque la personalizzazione paga e fa contente le mamme che hanno nuove risorse per intrattenere i pupi, e magari convincerli a mangiare altri ortaggi e frutti della natura, oltre agli snack.
Grazie Linda, il merito è tuo che offri meravigliosi spunti da cui partire.
Queste ricerche mi incuriosiscono, mi divertono e mi appassionano, sono occasione per nuove idee, nuovi quesiti e nuove opportunità per imparare e crescere.
Ogni ricerca somiglia ad una partenza per un nuovo viaggio verso destinazioni sconosciute.
Ogni volta un biglietto senza data di rientro tra le mani.
Ogni volta la consapevolezza di potermi perdere unita al desiderio di viaggiare con gli occhi di un bambino.
Ogni volta la possibilità di portarmi via qualcosa e scoprire strade nuove per rientrare.
Così è stato anche in questo caso.
La strategia di Esselunga si differenzia dalla concorrenza anche per la scelta “internazionale” del naming, se “vitamini, naturotti e ortaggiotti” utilizzano un lessico infantile per incontrare (almeno credo) l’interesse dei più piccoli, SUPER FOOD sembrerebbe rivolgersi ad utenti diversi (genitori ?) oppure molto semplicemente si adegua e si rivolge in modo diretto ad una utenza sempre più multietnica.
Molto più freddo (…) il termine Super Freschi di Lidl.
Questo “spupazzante” fenomeno è diffuso anche al di fuori dei confini nazionali o è tutto tricolore?
Ho indagato ma al momento non ho trovato grandi risposte. Potrei pensare che altri paesi, per abitudini e cultura, non necessitino di questo tipo di sensibilizzazione dei più piccoli verso questi alimenti.
Infine mi sono chiesto:
quale naming potrebbe mai “scovare” uno dei tanti brand concorrenti (ma anche altre realtà, es. FICO Eataly…) intenzionato ad entrare in questo “giocoso” mercato?
Internazionale o nazionale?
Rivolto a genitori o bambini?
Accattivante, emozionante o salutare?
Riferimenti a gusto, forma o aspetto?
?