Tanti colori, tanti gusti, tanti obiettivi raggiunti e altrettanti riconoscimenti. È la storia di Ritter Sport un brand tedesco di cioccolato che ha più di 100 anni e che in questi 100 anni ha fatto un sacco di cose buone. E non solo di cioccolato.

Nasce in Germania nel 1912 come fabbrica di cioccolato e zucchero, e per i primi anni ha come nome un acronimo: Alrika. Al e Ri sono la prima sillaba di nome e cognome del fondatore Alfred Eugen Ritter. Ka individua il luogo Bad Cannstatt vicino a Stoccarda dove sorge lo stabilimento. Ci ricorda qualcosa?

 

 

Presto piovono le innovazioni: la tavoletta in smacco a tutti i rettangoli diventa quadrata e la marca trasforma il suo nome in Ritter Sport. Quadrata perché pratica, maneggevole e trasportabile più comodamente nelle tasche delle giacche sportive e non. E questo mette a terra anche la seconda parola che compare dal 1932 nel nuovo nome del brand: Sport. Di fatto non è un prodotto energetico o funzionale per lo sport;  erano altri tempi, altro che prodotti funzionali… Ritter Sport è però un prodotto adatto a chi fa sport e movimento. Si abbandona così l’acronimo e si dà importanza alla radice familiare attraverso il cognome Ritter. Il cognome/parola Ritter ha anche un significato evidente per la lingua tedesca: cavaliere. Il brand cambia faccia e rivela un intenta più comunicativo con questa doppia determinazione: un cognome + Sport ma anche un cavaliere + Sport.

 

 

 

Nel tempo il carattere tipografico delle due parti Ritter e Sport si assesta su una grafia artigianale e aggraziata per Ritter, e su un profilo moderno e concreto per Sport. Questo gioco grafico dà evidenza alle due anime del brand, quella storica e familiare legata alla tradizione del cioccolato affidata al cognome Ritter. A questa si aggiunge quella collegata a Sport e ispirata da una vision avanguardista, attenta al benessere delle persone, e in anni non sospetti attenta all’ambiente e alla sostenibilità.

Nella storia del brand ci sono date importanti: la guerra e la difficoltà di reperimento del cacao, con la conseguente conversione su altri fronti dolciari, fino alla requisizione dell’azienda. Poi il recupero e una solida strategia di innovazione. Nel 1974 ha luogo la scelta del colore come cifra del brand: Ritter Sport diventa il cioccolato più colorato che ci sia. Colori vivaci vengono associati ai gusti, che cominciano ad essere proprio tanti. La forma quadrata, alta e spessa per favorire l’esperienza di gusto e di portabilità della tavoletta, diventa ancora più marcata e distintiva.

Nel 1976 si inaugura la confezione con film tubolare e il knick-pack, con lo strappo che facilita l’apertura. E poi comincia il cammino del brand verso il controllo di tutte le fasi della produzione della tavoletta. Prima gli accordi con i piccoli produttori in America Latina e Africa occidentale per la coltivazione sostenibile del cacao, poi l’acquisto di terreni in Nicaragua e la creazione di una grande piantagione rispettosa dell’ambiente: El Cacao. Segue un attento controllo e sostituzione dei macchinari, con le prime certificazioni in assoluto nell’ambito dell’industria dolciaria tedesca. Riduzione delle emissioni di CO2, autoproduzione di energia, e nel 2017 il primo raccolto nella piantagione proprietaria El Cacao in Nicaragua, che oggi copre il 25% del fabbisogno interno. Mentre il resto del cacao acquistato è al 100% cacao certificato sostenibile e dal 2022 tracciabile.

La sostenibilità su tutti i fronti è il pallino della famiglia Ritter, oggi alla terza generazione. Dal 2019 l’azienda è 100% Climate Neutral Company, ed entro il 2025 sarà Full Climate Neutral per tutta la filiera, dal cacao al supermercato, con il 42% di riduzione delle emissioni entro il 2030. L’obiettivo del brand è di rendere il mondo migliore facendo le scelte giuste per le persone, per il cacao, per l’ambiente, per il mondo. Un bell’impegno addolcito dalla verve pop delle confezioni, dall’originalità delle ricette delle tavolette, e da un’allegria coinvolgente. E per completare l’esperienza della marca, a Waldenbuch dove è la sede dell’azienda, c’è anche il Museum Ritter con quasi 1200 opere, incentrato sul tema del quadrato!

 

 

Le immagini sono tratte dal sito e dal blog del brand.