Retro Marketing è uscito alla luce del sole, e finalmente lo posso sfogliare e leggere per intero. Cosa dire? È bello, blu, pesante (un formato e una carta importante), massiccio, coraggioso.

È coraggioso il punto di vista di “retro” come risorsa e leva di comunicazione, branding, innovazione e posizionamento.Gli autori vivisezionano i temi di retro marketing e retro branding e spiegano con grande precisione le differenze rispetto alla nostalgia (del tempo che fu, ma in una valenza non di perdita) e al vintage. Emerge in modo naturale come la storia e i valori di un brand rimangono nel suo DNA e possono contribuire a creare un dialogo dialettico con il tempo presente e con il futuro, se maneggiati con cura.

 

ANCHE QUANDO COMPIONO 100 ANNI

I brand sono cassette del tesoro per chi sa cercare con costanza, attenzione e consapevolezza del presente. Il viaggio nel branding e nel marketing strategico guidato dagli autori e dagli eroi che hanno portato i loro contributi, esplora anche i temi del neuromarketing, delle emozioni, del product desig, del gaming e dei nuovi contesti digitali. Offre chicche e casi di branding che in molti abbiamo dimenticato, ma che a volte ritornano all’interno di strategie oculate ed efficaci.

 

IL NAMING NOSTALGICO?

È stato un piacere essere coinvolta da Natale Cardone e Daniela Bavuso come eroe in questo loro nuovo progetto editoriale, e rintracciare un percorso di evoluzione e arricchimento nello stile di naming, nel corso dei decenni. E confermare che il nome è la radice del brand. Al di là delle mode, degli eventi, delle epoche.