Il nuovissimo smartphone Pocophone F1 sta arrivando anche in Italia. Presentato da poco a Nuova Delhi, sta provocando smottamenti sul mercato perché costa proprio troppo poco rispetto ai suoi simili. È chiaro che il nome Pocophone F1 non è stato studiato per comunicare a noi italiani che costa poco, ma l’effetto del brand name qui da noi non è proprio grandioso.
Pocophone è il nome internazionale del nuovo brand dell’azienda cinese Xiaomi, che quindi avrà posto su tanti mercati e culture creando suggestioni diverse in ciascuna lingua in cui verrà pronunciato. In Italia è un fatto: “poco” non è una qualifica da augurarsi. Vale poco, costa poco, dura poco … sono pensieri naturali. E in rete spesso il brand è abbreviato e si usa semplicemente Poco o Poco F1. Anche la sigletta F1 che fa parte del nome fa una magra figura: richiama la Formula 1 ma intristisce vicino a quel “poco” e in combinazione con il prezzo particolarmente basso del device, che supera di poco i 300 euro a fronte di performance e tecnologia di tutto rispetto. La combinazione con la Formula 1 viene spinta molto, anche nel video di presentazione del brand Master of Speed.
Mi sono chiesta se “poco” sia una successione di suoni che corrisponde a qualche significato particolare in cinese, e sto aspettando i commenti dei colleghi cinesi. Peraltro “poco” si combina con il termine inglese phone, e potrebbe dare vita ad una parola tutta inglese. Ma l’unico uso che ho verificato di “poco” nella lingua inglese si riferisce alla musica classica, quando impiega i termini italiani (adagio, lento, poco, mosso …) e dubito che ci sia stata un’ispirazione di questo tipo per il nome del brand di Xiaomi.
Per superare la scarsa soddisfazione che mi dà il nome Pocophone F1, ripiego sul nome Xiaomi (小米) che in cinese indica il cereale miglio composto dagli ideogrammi 小 (xiǎo) che significa piccolo e da 米 (mǐ) che significa riso. A questa immagine l’azienda ha poi associato il concetto buddista secondo il quale un singolo chicco di riso è grande come una montagna che sta ad indicare l’intenzione di lavorare partendo dalle piccole cose invece che puntare alla perfezione; il secondo ideogramma pronunciato “mǐ” è l’acronimo di Mobile Internet. A maggior ragione spero che anche dietro e dentro il nome Pocophone ci sia qualcosa di più rispetto a quanto ci vediamo noi italiani.
Testo aggiunto il 19 settembre 2018
I colleghi cinesi confermano che il suono “poco” non corrisponde a nessuna translitterazione in caratteri occidentali di sillabe cinesi, pertanto il nome potrebbe essere stato scelto in modo causale, solo per il suono. Un amico italiano, pensando a come è nato il nome Pokemon (Poket Monters) ha immaginato una alterazione del termine inglese pocket, per suggerire la portabilità.