La regola è chiara: Pasqua non ha la ‘C’. Dopo qualche figuraccia in classe alle elementari si impara e si ricorda, anche perché la ‘Q’ si incontra raramente e quindi non ci si confonde. La Riccotta di Valcolatte invece di ‘C’ ne ha una in più e lo spiega benissimo il claim, “il gusto raddoppia”: doppia ‘C’, doppio gusto. La trovata creativa è simpatica e ispira alcune riflessioni:

  • Già nella parola ricotta c’è un raddoppio: è indicato dalla sillaba inziale ‘RI’ che è li per dirci che la ricotta è cotta due volte. Il termine deriva infatti dal latino recoquo cioè “ricuocere”: il siero è recoctus perché si separa dal formaggio durante la prima fase di produzione a caldo, e viene nuovamente riscaldato affinché si completi la coagulazione delle proteine. Sempre ad una temperatura piuttosto alta, intorno ai 90 gradi avviene il rassodamento. I processi per passare dal siero alla ricotta (acidificazione, aggiunta di sale, di crema di latte) hanno luogo in caldaia; poi il prodotto viene scolato e fatto asciugare al fresco.

 

  • Il siero è liquido e maschile, ma una volta recoctus diventa ricotta, un latticino più o meno cremoso, e femminile. Per il bis-cotto il genere è più lineare: si parte dal pane, che cotto una seconda volta diventa più duro e conservabile, perdendo l’umidità ma rimanendo sempre maschile.

 

  • La valenza della ricotta è di essere leggera con poca materia grassa e quindi poco calorica; la si trova facilmente in diete dimagranti povere di grassi. La campagna pubblicitaria di Riccotta parla di un “gusto ricco e cremoso”, “di una preziosa ricetta”, ma quella doppia ‘C’ crea l’immagine di una ricotta più ricca del normale non solo nel gusto:  ricc– invita a pensare che sia anche meno leggera e dietetica, appunto perché “ricca”. Sul sito Valcolatte le versioni di Riccotta sono 3: La Gustosa, Spalmabile e Tradizionale, e non manca la ricotta con una sola ‘C’, che rimane un po’ sola soletta, con l’indicazione “al 12%”.

 

  • Con Riccotta, l’azienda ha compiuto un’operazione di branding significativa: ha dato un nome ad un prodotto che generalmente non lo ha e ricade sotto il brand, senza che possa costruirsi un’immagine propria partendo da un nome dedicato. In commercio troviamo ricotta Galbani, ricotta Santa Lucia, ricotta Granarolo, ricotta fresca Vallelata e altre, oppure la troviamo venduta sfusa a peso. C’è quindi un intento di personalizzazione e di costruzione di un brand sotto il cappello della marca Valcolatte.

 

Anche senza la ‘C’ in più, l’augurio è di una Pasqua ricca di cose preziose. Quest’anno 2020 per ironia della sorte anche a Pasquetta ci sarà tempo magnifico, cosa che non succede praticamente mai: Pasquetta piovosa e gita fuoriporta rovinata sono da sempre un classico …

Buona Pasqua