Ortolana è il nome, lei è Daniela Ducato e nel link c’è la sua storia la sua vocazione la sua ricerca geniale. Il nome Ortolana è semplice e in un contesto standard potrebbe sembrare il nome descrittivo di un retail di frutta e verdura, di un ristorante eco-green, di una linea di prodotti e preparazioni naturali. Questo nome smette di essere descrittivo nel momento in cui cambia leggermente contesto, tipologia di prodotto, finalità, ma non perde i contatti con la sua valenza semantica.

Nel nome Ortolana c’è orto e c’è lana. Si potrebbe andare a ritroso e atterrare nella lingua greca, ma mi fermo all’italiano: orto e lana, agricoltura e pecore. Ortolana nasce anni fa come realtà che si occupa di agritessili e di produzioni agricole bio. In particolare produce pacciamanti (coperture) e geotessili per l’agricoltura biologica, il green design, le bonifiche ambientali e tetti. Da poco il team di ricerca interno ha sviluppato un diserbante ecologico che ha denominato Ortolana Natural Weed Control che usa le eccedenze della filiera agricola e della pastorizia per produrre un diserbante che ha parentela con il magico. Scarti della lavorazione della lana delle pecore sarde, della malvasia anch’essa sarda, dell’olio d’oliva, della manutenzione delle arnie (miele, propoli, olii) vengono impiegati per comporre questo eco diserbante al 100% green e ultra sardo. Con Ortolana siamo all’opposto rispetto ai pesticidi tradizionali che impiegano agenti chimici inquinanti e tossici, e che rovinano le produzioni, il suolo e la salute dell’uomo.

Di più: essendo fatto di sole materie naturali l’ecodiserbante Ortolana fa bene al suolo, perché lo nutre e lo rigenera. Riguardo l’applicazione e il funzionamento rimando al link esaustivo e strabiliante, e ritorno sul nome perché nel caso di Ortolana si innesca un meccanismo linguistico potente. La parola comune ortolana, normalmente sostantivo o aggettivo femminile con un significato specifico, viene arricchita di sensi e acquisisce valore: la lana e l’orto vanno a nozze e l’arguzia del nome filtra e diventa lampante. La lana delle pecore rigenera l’orto; poi nel diserbante oltre alla lana ci sono altre materie, che non si leggono letteralmente nel nome, sempre scarti di lavorazione reimpiegati in modo intelligente. Il nome dà rilevanza alla lana e sfrutta una parola esistente, ricaricandola. La genialità della semplicità. Inoltre il termine ortolana regala una connotazione rustica, genuina, profuma di buono, sa di orto. La presenza nella denominazione della dicitura inglese Natural Weed Control “controllo naturale delle erbacce” contestualizza e descrive il prodotto; ma non ho trovato in rete una immagine né del prodotto né dell’eventuale logo, per capire la gerarchia nominale e se i due elementi del naming sono in subordine o allo stesso livello.

Devo aggiungere che il nome in questo progetto è un di cui; l’aspetto forte è l’idea, e la missione di Daniela Donato e della sua azienda Essedi-Edizero: l’imprenditrice è stata premiata da Sergio Mattarella, come anche in Svezia, in India ed è al centro di situazioni che valorizzano le risposte naturali e lo sviluppo sostenibile dove finora ha prevalso la chimica e la distruzione. Un circolo assoluatemente virtuoso.

Gli ecodiserbanti prodotti da Essedi-Edizero sono distribuiti da Cavalli&Cavalli.