Libra, libbra, lira, libera, librarsi. Ci sono tante suggestioni dentro e intorno al nome di questa grandiosa operazione di finanza digitale. È stata comunicata pochi giorni fa da Facebook e interessa potenzialmente i circa 2,4 miliardi di utenti del suddetto social, oltre a vari importanti attori del mondo della finanza come Mastercard, Visa, Paypal, che si vedono nell’immagine con i loro loghi, e molt altri. Il suo creatore David Marcus che ha pensato il servizio e ideato il nome, vede in questo nome “Libertà, giustizia e denaro, che è esattamente quello che stiamo cercando di fare qui”.

Ex dirigente di PayPal con grande fiuto per le tecnologie e i sistemi di pagamento virtuale, Marcus ha dotato il mondo FB, e in particolare gli utenti “unbanked” senza un conto in banca, di uno strumento agile e affidabile per fare acquisti on line, trasferire denaro ed altre operazioni, senza appunto avere bisogno di un appoggio da parte di una banca. Su rischi e opportunità si trovano tanti contenuti in rete, come anche sulla portata innovativa di questo progetto nato dall’intuizione “di una internet dei soldi”, una criptomoneta agile e accessibile. Sul nome Libra invece, si trovano tanti contenuti nella storia, ed anche qui una buona intuizione: libra è una parola latina che significa bilancia. Ha dato origine sia al termine libbra, una unità di peso che è divenuta anche moneta in vari paesi, sia alla parola lira che è divenuta moneta in altri paesi. Oro e argento si misuravano in libbre e il valore/quantità era la valuta del commercio; con Carlo Magno la parola libra denotò direttamente una moneta, quella da cui poi derivò il nome lira.
Il fatto di riprendere un termine antico nell’origine, sedimentato nell’uso, e comune all’ambito del commercio è una buona scelta, soprattutto in un settore delicato e rischioso, dove il sospetto l’incertezza e lo scetticismo sono normali. Quindi è una buona idea quella di rifarsi ad un contenuto solido (persino soldo viene da solido …) di base, accettato e dominante. Avremo quindi la nuova Libra, in italiano il plurale è Libre, che sarà operativa da metà del 2020 e che ha l’appoggio di istituzioni e aziende forti all’interno della Libra Association.
Alla nuova criptovaluta Libra è collegata anche Calibra, la società di cui David Marcus è a capo: un’altra intuizione arguta per il buon collegamento Libra/Calibra. Non oso pensare la quantità di lavoro e denaro per poter registrare e liberare marchi così caldi e ricchi di senso a protezione dei nomi Libra e Calibra. Ma stiamo parlando di colossi, con una idea forte: “La missione di Libra è creare una semplice infrastruttura finanziaria globale” dichiara Zuckerberg.

Libra come bilancia e bilancia come giustizia; la speranza è questa.
Libra come suggestione di leggerezza: “con Libra, usare denaro sarà facile come condividere foto”. Questo il messaggio con cui il Ceo Mark Zuckerberg ha presentato la criptovaluta di Facebook.
Allibratore invece non deriva da libra, ma ha a comunque a che fare con lira e monete, e un po’ meno (si spera) con bilance e giustizia. Il termine allibratore si riferisce a chi registra le scommesse relative a competizioni sportive e non. Sembra che sia nato dal corrispondente termine inglese bookmaker, e quindi derivi dalla parola libro (che indica la parte interna della corteccia) e non da libra.