La vicenda dell’incendio della fabbrica Bottecchia di Cavarzere vicino a Venezia mi ha colpito. Non so nulla di biciclette da corsa, ma conosco la fama di Ottavio Bottecchia, e ho cercato sul web la storia di questo personaggio e dell’azienda Bottecchia.
UNA LEGGENDA DEL CICLISMO
Ottavio Bottecchia era un friulano speciale, appassionato di corse ciclistiche e con tantissimi primati: il primo italiano a partecipare al Giro di Francia, e a vincerlo. Nato a fine 800, ottavo (e da qui il suo nome) e ultimo figlio di una famiglia povera, fece il muratore e il carrettiere e passò alla storia come il Muratore del Friuli. Nella Grande Guerra aveva combattuto in un corpo speciale, quello dei bersaglieri ciclisti equipaggiati di biciclette pieghevoli. Si distinse con atti di valore sul Carso, e fu fatto anche tre volte prigioniero dagli austriaci, ma riuscì sempre a scappare.
L’AZIENDA CON IL SUO NOME
Amava pedalare e partecipava ai tour ciclistici nel Nord Italia. Fu notato dagli esperti di allora e cominciò la sua breve carriera italiana e internazionale. Nel 1924 insieme a Carnielli diede vita ad una fabbrica di biciclette, e dalla Bottecchia & Carnielli negli anni ‘60 uscì la Graziella, la bicicletta pieghevole che rese la bicicletta un fenomeno di massa. Bottecchia era già morto, ma la coincidenza è significativa.
Dopo la morte di Bottecchia l’azienda si è specializzata in biciclette da corsa, mountain bike, turismo, E-bike, Cyclette, e continua a proporre la Graziella. È stata recentemente acquistata da Fantic Motors, un altro protagonista dell’imprenditoria veneta.
COGNOMI SEMPLICI
Ottavio Bottecchia è stato un atleta da record e un grande lavoratore; il suo cognome potrebbe essere ricondotto alle botti e al mestiere di bottaio o di bottegaio, che però non era nel DNA della famiglia. Riguardo il socio Carnielli, il cognome rimanda alla Carnia e ai suoi abitanti. Potrebbe anche riferirsi al mestiere derivante dal nome etnico, carniel o cargnel quello di tessitore; i tessitori friulani erano molto apprezzati e contesi, in tutta l’area veneta.
La morte di Bottecchia, in bicicletta a soli 33 anni sulla strada in cui era solito allenarsi, è ancora nel mistero: incidente, malore, pestaggio, regolamento di conti, racket delle scommesse.
È avvolto nel mistero anche il violento incendio della fabbrica, avvenuto ieri pomeriggio 25 settembre, e tuttora in corso. L’aquila rossa del logo è incredula.
Le immagini sono prese dal sito e dai canali social del brand.