Apro l’anno con una considerazione stimolata dal nome Influpirinviral, un integratore venduto in farmacia che aiuta le difese immunitarie: in un nome di prodotto non si può dire tutto quello che si vorrebbe. I risultati possono essere controproducenti e portare a non preferire il prodotto.
In questo nome di ben 6 sillabe troviamo troppi riferimenti che ne rendono difficile la memorizzazione ed anche la comprensione: influ può far venire in mente influenza, flusso, influsso; pirin riporta al termine “piretico = febbrile” molto usato nel linguaggio medico ma non ben decodificato dal grande pubblico, che lo conosce da altri nomi farmacologici più consolidati (Tachipirina, Aspirina …); viral fa pensare ai virus, agli attacchi virali. Il farmaco è invece un integratore alimentare fitoterapico che non risolve i problemi dell’influenza, ma rinforza le barriere difensive e combatte l’ossidazione delle cellule con i suoi principi naturali e minerali.
Insomma Influpirinviral, anche nella versione staccata Influpirin Viral è un nome complicato, artificioso, che fa sentire tutto il peso dell’accozzaglia un po’ sgraziata di pezzi di parole e che non risulta né tecnico, né così rassicurante. Strappa però un sorriso, almeno a me che penso agli effetti comici di un altro nome supercomposto: MinCulPop, il nome del Ministero della Cultura Popolare che era l’organo di controllo della cultura e di propaganda del fascismo.
