La festa della donna si avvicina e la caramella Rossana si allontana. Il nesso è che Rossana Perugina è la caramella femminile per eccellenza, con una storia lunga, coerente, potente. Pensata per gli adulti, per la seduzione e per celebrare gli anniversari con romanticismo, è nata rossa e tale è rimasta. Il nome è un inno alla femminilità, e l’incarto accentua il tema del rosso, in un circolo ultra vizioso.

Deve il suo nome alla dama Roxanne, amata (più o meno) di nascosto da Cyrano de Bergerac nella emozionante commedia di Rostand. E’ nata nel 1926, lo stesso periodo in cui è nato Bacio Perugina, allora chiamato Cazzotto, un fratellastro con cui sembra che Rossana debba combattere anche oggi. E’ fresca fresca la notizia che in Nestlé, proprietaria di Perugina dal 1988, vogliano dismettere Rossana per investire meglio su Bacio. Quindi il marchio Rossana è in vendita, in attesa di compratori (forse Sperlari, o Elah, o altri brand), mentre rimarranno di proprietà di Nestlé le fabbriche e tutta la produzione della caramella. Una scelta di marketing, che ha provocato rivolte e raccolte di firme tra i nostalgici, per salvare Rossana dalla vendita. Ma chissà che non si prospetti un nuovo futuro per lo storico brand rosso, in mani nuove.

Rossana era anche chiamata la Rossa Perugina (di Rosse famose nella storia di Italia ce ne sono varie …). Un caramella iconica, che è rimasta così come era nella forma, nel sapore, nell’incarto, nel carattere, e forse anche nel font. Da bambina ho giocato con le cartine rosse traslucide di Rossana, mettendole davanti agli occhiali, cercando di trasformale, stropicciandole. E ci gioca anche Michael Caine nel film Youth di Sorrentino, facendo quel tipico stropiccío con le mani, attirando l’attenzione e scaricando i nervi. Ma le Rossana non erano per i bambini: troppo sofisticate, troppo eleganti. E poi il sapore molto dolce, la parte esterna dura che si appiccicava ai denti, la forma rigida che segnava il palato. Certo che a vederle oggi fano così vintage, così icona.

Senza piangere la loro fine, mi auguro che ci sia per il brand una nuova linfa, però senza estensioni o cambiamenti di gusto e di gamma. Rossana è Rossana. Anche il brand Ore Liete rischia la stessa operazione di vendita; ma per Ore Liete non ho la stessa vibrazione … già solo il nome mi fa pensare alle zie zitelle, e a pomeriggi noiosi.