È quello che agogniamo in questi tempi di isolamento, e viviamo come un ricordo che sta sbiadendo (il bar, il rito della mattina, la schiuma) e che ha indotto Suzuki a usare la parola Cappuccino come nome per una macchina sportiva, due posti, taglia minima. Erano gli anni ’90, tempi non sospetti.
Una scelta curiosa, ma non più biasimabile di altre; ci sono anche cani e canarini che si chiamano Cappuccino.
La decisione di Suzuki dichiara tante cose:
- In primis l’attrazione (amore? passione?) di tanti stranieri per questa benedizione tutta italiana che è il cappuccino. E a tutti è chiaro che si tratta di quello del bar, non del religioso.
- Non c’è nessun legame tra il cappuccino e l’automobile: anzi, è quasi svilente che il nome Cappuccino venga attribuito ad una Keicar, mica un’ammiraglia o un’auto significativa. Le Keicar (anche Kei Car o K-car) sono automobili piccole, studiate per il mercato giapponese in considerazione delle ristrettezze di spazio per il parcheggio nelle metropoli. Godono di tariffe assicurative basse se rispettano gli standard imposti. Si può trovare nel suffisso –ino di cappuccino, un rapporto con la piccolezza della Keicar, ma è pura forzatura. In Giappone difficilmente verrà colto.
- Il termine cappuccino non è per nulla facile da pronunciare per uno straniero. La doppia coppia di P e C metterebbe in difficoltà un occidentale, figuriamoci un orientale. Però Suzuki non ha indietreggiato.
- Per quanto difficile da pronunciare il termine Cappuccino è sdoganato: viaggia all’estero, e porta il sorriso ovunque. Gode di un diritto “internazionale”, linguistico e non.
- Ai nostri occhi non sembra una scelta seria di nome, ma che orgoglio per noi italiani! Suzuki ha proposto il modello dal 1991 al 1998, con il desiderio di trasmettere un’immagine fresca (un nome ammiccante) e sportiva (una due posti veloce). Una volta adattato e omologato al mercato della Gran Bretagna, alcuni modelli sono stati venduti anche lì.
- Il nome Cappuccino ha figliato e in Gran Bretagna è nato il ClubCappo; qui sì che ci sarebbe stato da intervenire sul naming.
Cappuccino è particolare come nome per una macchina sportiva e agile: trasmette simpatia, piacere e dà un tono brioso e ludico all’auto. Il cappuccino è un mito, di origine italiana sì ma di fama sovranazionale. Non dimentichiamo che erano gli anni ’90, tutto era possibile; di li a poco sarebbe nata la Smart.