E’ stata presentata ieri 6 giugno, da Steve Jobs in persona, una nuova rivoluzionaria proposta di casa Apple: iCloud. Come sempre in anticipo sulla storia (!) Apple non smette di stupire per la semplicità con cui rende possibile la comunicazione e l’interconnessione tra le tecnologie e i software che sviluppa. E questa stessa semplicità è magnificamente rappresentata dal naming e dalla strategia nominale che è alla base delle potenti innovazioni Apple: una “i” minuscola.

iTunes, iMac, iPhone, iPad, iPod, iBook … sono tutti nomi di marca caratterizzati da una struttura molto semplice e allo stesso tempo geniale, perché immediatamente riconoscibile ed identificativa. Con la “i” minuscola seguìta da un nome molto generico e descrittivo, Apple è riuscita a dare personalità e carattere ai suoi prodotti, anche attraverso il naming. Negli anni si è così costruito un territorio pubblico (perché chiaro e immediato per tutti) ma allo stesso tempo privato (è di indiscussa proprietà Apple), tale per cui ogni nuovo nato ha già il suo passaporto universale. E che passaporto! La “i” minuscola richiama infatti il pronome “io” in inglese “I”, ovvero il soggetto, e dà evidenza ad un concetto che è alla base di tutta la tecnologia e la ricerca di casa Apple: la centralità della persona, la fruibilità a misura d’uomo, la persona protagonista e driver di una tecnologia ottimizzata ed assolutamente accessibile.