Cinelli Hobo Hobootleg MoleskinePer l’originalità delle loro incursioni nel naming, in particolare con il nome Hobo e per la disponibilità con cui mi hanno raccontato i mondi che sono dietro i nomi dei loro prodotti, in Cinelli si meritano un altro post. Parto proprio con Hobo, termine inglese che in qualcuno risveglierà sogni e profumi, per qualcun altro sarà cassa di risonanza e di vibrazione e chissà che non attragga qualche ciclista ancora non cinelliano nel suo ricco immaginario.

La macchina del tempo ci riporta alla fine dell’800 negli States; la rete ferroviaria sta tracciando oramai tutti gli spazi ed è facile saltare di nascosto su un vagone merci e farsi trasportare di straforo da una costa all’altra. Gli hobos sono i viaggiatori avventurieri che hanno fatto del vagabondaggio una scelta esistenziale volontaria, accettano lavori occasionali o stagionali e si muovono da un capo all’altro del continente seguendo un’etica libertaria che “non rifiuta il lavoro ma rifiuta lo schiavismo” e che condanna la violenza e il furto. Un fenomeno inizialmente impopolare, che con il tempo si è nobilitato e ha dato vita ad una controcultura stabile anche grazie a noti hobos come Jack London, Jack Kerouac e alla Beat Generation, e che negli anni si è guadagnato un accento più romantico ed idealista.

L’ETIMO DEL TERMINE HOBO E IL SUO VALORE COME NOME

Per l’origine del termine hobo si possono solo fare ipotesi: potrebbe derivare da hoe-boy “bracciante” o dal saluto Ho-boy / Ho, beau in uso presso i lavoratori delle ferrovie statali americane. Potrebbe anche provenire dalle iniziali di homeward bound “di ritorno a casa”, o dalle iniziali di homeless boy “ragazzo senzatetto”.

Usare questo nome per una bicicletta che “ama” il viaggio, l’avventura, il movimento libero è geniale. La bici Hobo vuole essere il modo per “riappropriarsi di una dimensione più tranquilla, più naturale … come un mantra che ispira il viaggio on e off road” mi confida Federico Stanzani del dipartimento creativo Cinelli. Hobo non è un nome alla portata di tutti, perché bisogna sapere di hobos oppure lasciarsi portare dai materiali Cinelli (è nata anche una edizione speciale Moleskine!) che raccontano la Hobo, il suo mondo ed anche il suo linguaggio particolare: quei segni che gli hobos si sono inventati per allertarsi tra di loro di pericoli, rifugi, acqua, opportunità, si ritrovano infatti sui materiali e sugli strumenti per la bicicletta.

HOBO, BOOTLEG E HOBOOTLEG

Un piccolo incidente legale non consente di usare in tutti i paesi il nome Hobo perché già di proprietà di terzi, pertanto troviamo il nome Hobo fuso con il nome Bootleg (di cui parlerò a breve) nella versione Hobootleg, che assicura maggiore proteggibilità come marchio.

Vi invito a seguire su Pinterest, Instagram e FaceBook le avventure di Hobo e dei ciclisti che la amano.