Un uomo poliedrico, moltiplicato tra cinema, teatro, televisione, canzone, pubblicità. Infatti recitava, imitava, cantava, doppiava, improvvisava, dirigeva.

Un grande talento pieno di sorprese; l’ultima, quella di andarsene nel giorno del suo compleanno, che per combinazione è anche il giorno dei defunti. È avvenuto con una precisione infinita e anche con una “proiezione” estremamente precisa.

 Il cognome Proietti viene proprio da lì, ovvero dal latino prôîcere, di cui rappresenta il participio passato proiectus. Il significato è “gettato, proiettato”. La costruzione del cognome e la sua diffusione sono da rintracciare nell’usanza di abbandonare i neonati indesiderati sui sagrati delle chiese o nelle ruote di ospizi e conventi, nella certezza che i religiosi se ne sarebbero occupati.

Con il valore di nome Proietto e poi come cognome Proietti, segue lo stesso iter di altri cognomi italiani assegnati ai neonati e ai bambini “trovatelli”, come Esposito cioè “esposto” nella ruota, Trovato, Innocenti, Colombini, Rota.

Nell’antichità romana Proietto era usato talvolta come soprannome per i grandi reietti della società; ma la sua maggiore diffusione avvenne nel Medioevo cristiano. In tempi più recenti a Roma (sarà una coincidenza?) ha rappresentato il secondo cognome più diffuso (Emidio de Felice, Dizionario dei cognomi italiani, 1997), interessando tutto il Lazio e il centro sud.

Il nome Luigi deriva invece dall’antico tedesco Ludwig e significa “glorioso combattente, uomo illustre”. 

 Ci lascia un grande artista che con le sue capacità e il suo successo ha onorato il presagio del cognome e il valore del nome.