LA PETITE ROBE_NAMINGLa questione giuridica dei trademark, delle ricerche di anteriorità, dei nomi di marca che devono essere distintivi ed inediti per essere difendibili, è regolata in base a classi di prodotto: prodotti diversi possono avere nomi simili ed anche identici. Ma prodotti simili devono avere nomi diversi per non generare sovrapposizione.

Nel caso dei due brand names La Petite Robe (Chiara Boni) e La Petite Robe Noire (Guerlain), i nomi sono piuttosto simili e guidano allo stesso riferimento: un capo di abbigliamento elegante che si ispira alla moda francese, ed in particolare al tubino lanciato da Coco Chanel nel 1926. Le classi di prodotto sono diverse – abbigliamento classe 25 per Chiara Boni, profumi classe 3 per Guerlain – ma si toccano sotto vari punti di vista; uno per tutti il mondo fashion.

Se si indaga con strumenti tecnici si scopre che Chiara Boni ha depositato il suo marchio già nel 2007 per entrambe le classi di abbigliamento e profumi. Guerlain arriva in anni più recenti contestualmente al lancio della nuova fragranza, e il primo deposito come trademark risale alla fine del 2011 e si limita alla classe dei profumi (con marchi successivi per altre classi di prodotto ma non l’abbigliamento).

La situazione è piuttosto delicata oltre che intricata: per ora non sembra ci siano cause legali in corso, tuttavia quando si sceglie un nome è fondamentale far effettuare le verifiche di analogia o anteriorità e valutare bene in che classi depositare, in vista di eventuali estensioni di linea. Il primo che deposita ed usa il marchio ha maggiori diritti.

Questa coincidenza merita un’altra riflessione: anche se si tratta di prodotti differenti e che quindi possono coesistere a livello di trademark, e soprattutto perché siamo nel settore moda dove è l’immagine quello che conta di più, la domanda da porsi è quanto sia opportuno avere un nome che ricorda un altro prodotto e un’altra maison. Ciascuno dei due marchi è evocativo e identificativo, ma per la loro somiglianza riportano l’uno all’altro e rischiano di essere confusi nel linguaggio, in articoli, su stampa verbale (il logo ovviamente fa la differenza e individua) … un po’ come Osama (Bin Laden) e Obama (Barack): due ambiti differenti, ma nomi/cognomi molto simili. Questi ultimi non hanno potuto scegliere, ma chi crea prodotti, moda, immaginario sì che può scegliere e si deve tutelare da possibili rischi e dispersioni della sua immagine. Ricordiamolo.