Sta per arrivare anche da noi Pokemon Go Plus, già atterrato in altri continenti, e nella famiglia Pokemon proliferano le filiazioni con nomi come Poke Ball, Poke Stop, o le fusioni Pokedex.
Un nome fertile quello di Pokemon, che vede posizionata ben bene la sua prima parte bisillaba Poke tanto da renderla autonoma, simbolica e ben solida sulla sue gambe.
Ma quale è l’origine nominale di questo gioco tutto giapponese? L’origine è inglese (o americana) e il punto di partenza sono le due parole Poket Monster, i mostri tascabili. La fusione dei primi morfemi Poke+Mon ha dato vita al nome Pokemon, in origine un videogioco e ora molto di più (anime, manga, film, carte, gadget …). I giapponesi lo chiamano Poketto Monsutā per la risaputa difficoltà della lingua giapponese a pronunciare consonanti consecutive, che nella lettura vengono quindi intervallate da vocali.
Sembra che l’accento sulla lettera E sia stato messo in favore degli anglofoni, per segnalare che la vocale non è muta ma va pronunciata bene. La tonica è invece la O, dove ricade l’accento (si legge infatti Pókemon). L’accento sulla E è un elemento caratterizzante del logo, partecipa e rinforza il generale dinamismo visivo.
L’idea dei Pokemon è arrivata a Satoshi Tajiri, seguendo la sua passione di catturare e collezionare insetti; da qui sono nati i primi piccoli esseri e il loro grandioso successo. A settembre anche in Italia arriverà Pokemon Go e quindi Pokemon Go Plus, un dispositivo portatile che si avvale della rete GPS.
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