… e occuparsi di alimentazione per i bambini, in particolare farina lattea per neonati.
Il farmacista svizzero Heinrich Nestlé fondò nel 1866 la Farine Lactée Henri Nestlé e da subito approfittò del significato del suo cognome. In tedesco ed anche in inglese nest significa “nido”, e in inglese to nestle significa annidarsi, nascondersi in modo figurato. Niente di più snaturale che scegliere come logo della sua azienda, già dal 1868 un nido; e quando si pensa al nido l’immagine più immediata è il nido di uccellini. Henri Nestlé fece anche di più: un nido su un tronco con la mamma uccellino che sfama i suoi piccoli. Di uccellini ce ne sono ben tre e per quasi cento anni la mamma ha nel becco un vermicello.
Un quadretto tenero, affettivo, che scalda i cuori e fa pensare ai propri cuccioli e al proprio dovere di mamma che nutre. Intanto la società di Nestlé si fonde con la Condensed Milk Company, e nel 1947 diventa Nestlé Alimentana SA diversificando i prodotti e acquisendo altre società e brand. Nel corso degli anni il marchio Nestlé entra nel logo, e nel 1988 il nido si semplifica: i piccoli diventano due e scompare il vermicello.
Il brand Nestlé offre un esempio molto immediato di integrazione simbolica: il brand name ispira in modo chiaro il logo, in una coerenza massiccia con i valori di tutto il comparto di nutrizione dell’infanzia prima, food in generale dopo, acutamente sintetizzati dall’attuale base line ”Good Food. Good Life.”
La convinzione che il cognome (e brand) del fondatore porti un messaggio forte ha spinto i successori ad utilizzare il prefisso Nes- per alcuni dei più importanti nomi dell’azienda: Nescafé, Nespresso, Nesquik, Nestea. Più per coincidenza che per studio anche un brand di cioccolato Perugina (che dal 1991 appartiene al gruppo) porta come prima sillaba Ne-: Nero.
Buongiorno Linda,
a proposito di alimentazione segnalo la mia prima esperienza con un vino vengano (!?) con tanto di logo Vegan e marchio registrato che mi hanno trovato alquanto impreparato.
Cercando di capire meglio ho scoperto cose interessanti sulle caratteristiche del vino vegano ma anche su questi nuovi(almeno per me) marchi Vegan …
Ne ho accennato qui //wp.me/pYL2M-gz
Saulti
Grazie!
Ho provato a correggere “vegano”, ma è impossibile. Grazie anche per il link
Vado a studiare il tema. Peraltro sto lavorando su una linea che avrà alcune referenze “vegane”
Ops … chiedo scusa…
Nel commento precedente, seconda riga: “vegano” al posto di “vengano”.
Linea con referenze vegane?
Credo sarà una attività molto interessante, dalla scoperta di eventuali prodotti ai cicli di lavorazione e produzione degli stessi.
Personalmente ignoravo il fatto che le differenze tra vegetariano e vegano si estendessero ad esempio anche negli additivi utilizzati nei vini.
Spero TU possa trovare almeno qualcosa di utile nel mio post.