Sono usciti i primi numeri del nuovo settimanale allegato gratis al Corriere della Sera, che si chiama Buone Notizie. Sul sito leggiamo che è “dedicato alle storie, alle energie e alla creatività del Terzo settore. Volontari, associazioni, cooperative, fondazioni, imprese sociali, aziende e piccole azioni del quotidiano …” e che vede anche le firme di grandi giornalisti del Corriere.
L’iniziativa è coraggiosa e lodevole ed è nata sotto un nome che mi piace perché è:
- Italiano
- Semplice e diretto
- Immediato da capire e da associare alla proposta editoriale
- Quindi, papale papale
- Composto: un sostantivo preceduto dal suo aggettivo
- Due parole, senza articolo; ma se lo avesse avuto mi sarebbe piaciuto comunque, anche se così avrebbe perso il tono informale e colloquiale che l’assenza dell’articolo crea
- È popolare, parla a tutti ed è per tutti
- Riprende una formula comune, tonificandola con il sottotitolo filosofico (e un po’ prosaico) “L’impresa del Bene”
- Incarna lo spirito positivo e fiducioso che il settimanale crea
- Non vuole essere letterario come potrebbe risultare il nome “Buone Nuove”, creativo a tutti i costi come “Happoints”, di tendenza come “Genews”, o ricercato come “Filantropoiesis”
- Ispira un rimando emotivo che fa bene anche al Corriere della Sera, ed è declinato nel cuoricino rosso sotto il nome che include la caratteristica C del Corriere della Sera.
MI DISPIACE PERCHÉ
Sei o sette anni fa, un caro amico esperto di editoria e advertising aveva pensato la stessa cosa: una pubblicazione che contenesse solo buone notizie, situazioni dove trionfano il bene e l’eccellenza, casi virtuosi, racconti di buone azioni e storie che finiscono bene; non si era parlato del nome della testata. Ma noi amici lo avevamo bocciato e quasi preso in giro, argomentando che alle persone non interessano le cose belle e pulite, che vengono bene, ma sono attratte da quelle sordide, grottesche, scandali, cronaca negativa, violenza. Purtroppo la penso ancora così, ma auguro buona fortuna al settimanale, e buone notizie a tutti.