Il mese di agosto è presentato insieme al mio saluto per le vacanze dalla mostra Triennale alla Triennale di Milano. Già un gioco di sensi: Triennale è l’esposizione organizzata a Milano ogni 3 anni dall’inizio degli anni 30, forse proprio dal 1933, anno della costruzione del Palazzo dell’Arte di Giovanni Muzio. Il palazzo dell’Arte è anch’esso chiamato La Triennale, per cui si dice che la mostra (della Triennale) si visita alla Triennale.

Ogni triennio la mostra esposizione ha un suo titolo preciso, ed è questo il punto che ci interessa: quello di questa XXII edizione Broken Nature. Il titolo è seguito da una specifica meno terrificante che è “Design Takes on Human Survival”. Ma di fatto per indicare la mostra si usa il solo titolo Broken Nature, che non è proprio ottimistico. Sulla stampa è stato tradotto con Natura Rotta, o Natura Spezzata; durante una visita guidata è emerso Natura Torta. Comunque lo si declini è un messaggio forte quanto negativo. Per fortuna la seconda parte del titolo equilibra la disfatta perentoria della prima parte, con un po’ di speranza. Ho visitato parte delle sale; non credo che quel design salverà il mondo, il genere umano, la natura o altro.

LA NAZIONE DELLE PIANTE

Però in ogni contenitore si trovano sempre cose interessanti, e tra queste la sezione curata da Stefano Mancuso sulla Nazione delle Piante e sulla loro (strabiliante) capacità sensoriale e intelligenza. Molto particolare anche la scala (dell’edificio) della Triennale rimasta grezza e nascosta per decine di anni, e portata alla luce proprio per questa edizione.

LA NAZIONE DELLE PIANTE TRIENNALE BROKEN NATURE

 

IL PAESE DI LITIOPIA

Segnalo anche l’istallazione Litiopia realizzata dalla Repubblica Ceca: una costruzione fatta con migliaia di pile elettriche, ispirata dalla presenza di litio nel terreno ceco che a sua volta ha fornito l’ispirazione per il paese surreale di Litiopia, (litio ed utopia) che ha una lingua, una moneta, relazioni, eventi e personaggi molto originali.