… If they think about you with strong feeling (good or bad), congratulations . . . you’re a brand. You stand out. You have meaning. You’re not just one of the pack… Così scrive David Cameron in Brands Blog.

Il gioco di parole brand / bland, che funziona bene anche nella lingua italiana, ci sembra molto efficace nel presentare il problema che assilla i brand manager: come fare affinché la propria marca sia forte, memorabile, potente, e si “scavi” un posto durevole nella mente e nel cuore dei consumatori.

Il nome di una marca è il primo elemento che presenta e rappresenta l’intera marca: ne riassume il posizionamento, i valori, lo stile e lavora quindi proprio nella direzione di rendere una marca indelebile. Individuare il nome giusto quando si crea un nuovo brand, è il primo e più importante compito. Questo non vuol dire che sia facile … tutt’altro.

Si tratta di un investimento economico ed emotivo che deve mettere d’accordo molte teste, e che difficilmente può essere fatto senza l’aiuto di uno specialista di naming. Il nome aiuta una marca ad imporsi sul mercato e a farsi notare dal suo target. Non deve essere forzatamente originale e provocatorio, ma deve comunicare un messaggio coerente con quello della marca, in una prospettiva di ampio respiro, che possa prevedere l’evoluzione della marca stessa e della sua offerta di prodotto e di contenuto.