Campagna stampa molto penetrante per United Colors of Benetton; l’azienda ha acquistato intere pagine di quotidiano e propone con uno stile pudico e collegiale i suoi capi, lontana dai toni scioccanti e provocatori dei tempi del sodalizio con Oliviero Toscani. Modelle e modelli sono ritornati molto regolari e i semplici capi, animati dal colore, sono il soggetto.
Chissà se questo spiegamento di forze in pubblicità ha un positivo rapporto con la Pasqua che è alle porte, considerando l’origine del cognome Benetton che alla nascita del brand nel 1965 era l’unica parola che componeva il brand name e che negli anni si è arricchito della formula “United Colors of” originariamente un claim di campagna.
Il cognome Benetton è una declinazione regionale (veneta) del cognome Benedetti molto diffuso in tutta Italia con tantissime varianti: De Beneditti, Benetelli, Benettini, Venditti …. Deriva dal nome proprio Benedetto già affermato nel medioevo, che adatta al volgare il personale romano Benedictus, che esprime un augurio in quanto deriva da benedicere, benedire, consacrare. Il significato che il cognome Benetton assume è quello di “benedetto – quindi – protetto da Dio”. Augurio confermato dal successo della famiglia Benetton che negli anni ha creato un impero, a partire dal settore tessile. Nomen est omen!
Sono tanti i Benedetti famosi. Ne cito solo uno che mi ha incuriosito per la vicenda storica e personale: Benedictus de Spinoza nella versione latina, marrano cioè ebreo costretto a convertirsi al cristianesimo a seguito dell’Inquisizione. Per le origini portoghesi della famiglia costretta a fuggire nella protestante e più accogliente Amsterdam, si chiama in realtà Bento de Espinosa, ma per la cultura ebraica è Baruch Spinoza. Nato benedetto e protetto da Dio, è stato però bandito e scomunicato dalla comunità ebraica di Amsterdam per le sue idee poco ortodosse. In questo caso il detto “Nomen est Omen” ha avuto conferma solo parziale.