La ripresa dopo le vacanze potrebbe avere il colore rosa di Barbie, il film diretto da Greta Gerwig incentrato sulla figura della fashion doll e sul suo mondo surreale Barbieland. Ma il racconto va ben oltre e approda ad un piano di quasi realtà dove si giocano ruoli e copioni più vicini a noi umani.

 

BARBIE ARRIVA SULLA TERRA

La scena iniziale è fantastica: è ambientata all’inizio dei tempi su un pianeta deserto, dove bambine vestite in stile anni ‘60, giocano annoiate con i loro bambolotti, finché non compare una smagliante ed enorme Barbie. E sulle note di Odissea nello Spazio le bambine distruggono e lanciano i loro bambolotti nello spazio.

BARBIE BAMBINE NELLO SPAZIO  BARBIE FILM NAMING LIGUORI

Una parodia e un’iperbole per rimarcare la rivoluzione che Barbie è stata per milioni di bambine. Dopo decenni di bambole di porcellana che raffiguravano neonate/i, arriva (sulla terra) una bambola adulta, formosa, in costume a righe bianche e nere, prima mora ma dopo pochissimo bionda, che afferma un nuovo modello di bambola e di gioco.

In realtà Barbie non è stata la prima bambola “adulta” lanciata sul mercato, perché in Europa e soprattutto in Germania si vendeva già un modello di bambola diverso dal bambolotto/neonato. Puntare su Barbie è stata la fortuna dell’azienda Mattel, oggi seconda per vendite solo a Lego.

 

COME È NATA “LA” BARBIE

La leggenda vuole che Ruth Handler abbia pensato a questa nuova bambola osservando giocare la figlia Barbara, che nei suoi giochi attribuiva ruoli e azioni adulte alle sue bambole. Con spirito imprenditoriale e favorita dall’attività del marito socio nell’azienda Mattel, Ruth disegna la nuova bambola. Le dà il nome della figlia: Barbie è infatti un diminutivo affettuoso di Barbara, nome di origine greca che ha assunto il significato di “straniero, non greco”. I greci chiamavano bàrbaros “balbuzienti” le popolazioni che non sapevano parlare greco e che ai loro orecchi sembravano tartagliare. Il significato dell’attributo/nome era quindi “che non è capace di parlare, che balbetta, emette bar-bar”. Da questo suono onomatopeico è nato un termine che ha assunto il senso di “strano”, “forestiero, straniero”, “non civilizzato”. In epoca imperiale Barbara e Barbarus divennero cognomi per indicare le altre genti.

Come nome femminile Barbara ebbe un grande successo in Italia nel Medioevo; fu poi ripreso negli anni 70 tanto che nel 71 si posizionò come secondo tra i nomi femminili dati alle bambine, dopo Maria.

 

LA FAMIGLIA HANDLER: BARBARA, KENNET, RUTH ED ELLIOT

Anche Ken, l’eterno fidanzato di Barbie, ha uno stretto rapporto con il nome del figlio maschio di Ruth ed Elliot Handler: Kennet. Si legge su Wikipedia che il nome Kennet/Kenneth può avere una duplice origine, come forma anglicizzata tanto di Coinneach quanto di Cináed. Il primo è un nome scozzese derivato dal gaelico caoin, “bello”, “attraente”, mentre il secondo significa “nato dal/nel fuoco”.

E persino Mr. Handler entra in un nome che negli anni diventa molto famoso. Mattel nasce infatti dall’incontro di Matt ed El, le sillabe iniziali dei nomi dei soci fondatori: Harold Matson detto Matt, ed Elliot Handler. All’origine Mattel si occupava di cornici per ritratti e case per le bambole, per focalizzarsi poi su Barbie e sul suo mondo. Nel naming familiare degli Handler non può mancare Ruth che ha dato il suo nome all’azienda Ruthcon, produttrice di protesi per seno battezzate con un nome molto suggestivo: Nearly Me.

Barbie ha anche un cognome: Barbara Millicent Roberts e un luogo di nascita, Willows nel Wisconsin, anche se per i primi anni fu prodotta in Giappone.

Il costo di una Barbie nel 1969 era di 3 dollari e per l’azienda Mattel, Barbie è stata proprio una miniera d’oro, tutt’oggi attiva e proprio in questi mesi ravvivata dal film, promozionale per Mattel, per il brand Barbie e le sue infinite versioni, e per altri brand che compaiono volutamente sul set.

 

L’EVOLUZIONE DI BARBIE

Nel corso degli anni Barbie è diventata pettinabile, snodabile, parlante, diversamente abile. Si è proposta in una versione presidenziale a capo del “partito delle ragazze”; ha cambiato forma ed ha assunto un bacino più grande per non alimentare fantasie anoressiche. Ed è stata al centro di tante polemiche e azioni giudiziarie. La stessa ideatrice Ruth Handler, personaggio nel film, è stata accusata di frode e falso in bilancio e ha dovuto lasciare la direzione dell’azienda. Nel film si fa qualche cenno anche a questo, ma il tema è l’evoluzione personale e sociale di Barbie che da bambola stereotipo (di spensieratezza e leggerezza), diventa donna consapevole del suo ruolo e del senso della sua vita. Se si pensa che “comportarsi come una Barbie” ha il significato di essere un po’ un’oca, il film mostra che altri futuri sono possibili. E in questa sua evoluzione Barbie acquisisce anche più rispetto per il ruolo maschile e per il bistrattato Ken “da spiaggia”. E Ken a sua volta scopre il significato del patriarcato, e per un momento vive l’ebbrezza del protagonismo e del potere, a scapito di Barbie e del femminile. Ma poi tutto si sistema!

A questo link si può leggere la sintesi del film proposta da Wikipedia, e a questo link la storia di Barbie.

 

BARBIE LA COMPARSA SUL PIANETA         BARBIE FILM BAMBINA

Le immagini sono tratte dai trailers del film Barbie.