Minimalista in tutto anche nel nome che sembra il sacrificio della M, quella di Market.
Arket ha aperto a Milano in giugno 2024, scegliendosi una bella posizione in via Tommaso Grossi 9, affacciato su Cordusio la vivace “Cor Ducis”, la piazza centrale di Milano a pochi passi dal Duomo. Un palazzo neoclassico del primo ‘900, la ex sede di Credito Italiano che si distingue per eleganza ed equilibrio e si chiama palazzo Medelan, con un nome che riconduce alla storia della fondazione di Milano.
LO STILE ARKET
Questo milanese è il primo flagship italiano, il 35° del gruppo. Ma ne verranno aperti presto altri in Polonia, Spagna e Irlanda. Una corsa veloce per questo recente format del colosso H&M. Nasce infatti nel 2017, con una formula plurima: abbigliamento donna uomo bambino, accessori e body care oltre a design di interni e linee casa. Ma il fiore all’occhiello dello store milanese sembra essere la caffetteria, con proposte vegetariane e vegane, dolci e caffè in un mix di stile nordico (anche nei prezzi) e nostrano, studiato dal rinomato chef svedese Martin Berg.
E si, perché tutto arriva dal lontano Nord, compreso il nome, anche se può far pensare ad una lingua anglosassone. Arket in svedese significa “foglio di carta” e per quanto mi sforzi, faccio fatica a rintracciare legami con un messaggio di senso che allontani questo nome dal generico termine market che mi viene subito in mente quando lo pronuncio. Ma Arket vuole essere tutto fuorché quello: i valori del brand girano intorno allo slow style nordico, essenziale, pulito, sostenibile. Uno stile ispirato dalla natura e nato per durare e per caratterizzare “l’everyday modern style senza tempo”, dice Ulrika Bernhardtz direttrice creativa di Arket.
NOME, LOGO, LINEE E SPAZI SUPER BASIC
Girando per i sofisticati spazi del negozio che copre 1000 metri quadrati su due piani, si incappa in abiti monocolore, o in abbinamenti semplici e geometrici. Anche gli accessori per la casa e le confezioni delle linee cosmetiche sono molto lontani da personalizzazioni e tocchi pop. Tutto è moderato, neutro e lineare. Chissà allora che il “foglio di carta” Arket non voglia indicare proprio una tabula rasa, lo spazio minimo da cui cominciare e su cui costruire qualcosa.
Neanche il logo tradisce un qualche guizzo: è fatto dal solo nome proposto in modo piatto, lineare, senza neanche ombreggiature. Nero su bianco, stampatello maiuscolo, con l’unica morbidezza rappresentata dal semitondo della R. Non sembra ma la font è studiata ad hoc e personalizzata con tocchi leggeri, come mostra il simpatico video.
L’immagine principale e quelle del logo sono tratte dal sito; le immagini degli interni sono prese da ElleDecor Cortesy Photo.