Amo è il nome del nuovo profumo femminile Ferragamo. Ci sono tanti ossimori per definire la scelta del nome Amo: intelligente e romantica, gentile e forte, semplice e audace, ingenua e coraggiosa. Tre lettere geniali. Risulta facilmente decodificabile che il nome Amo viene letteralmente fuori dal cognome Ferragamo, di cui rappresenta la coda, le ultime tre lettere in una sequenza favolosa e vincente.

 

3 lettere che valgono oro

Il bisillabo “amo” è un capitale all’interno del cognome e del mondo del brand Ferragamo. Se ne stava lì in sordina e praticamente muto, tanto che forse il brand non ha mai sfruttato questa combinazione. Il nome Amo è assolutamente in linea con il mondo femminile, con il simbolismo di un profumo, con il sentire, l’amore, la seduzione. Tutti valori e messaggi naturalmente associati a questa categoria di prodotto: un profumo.

In tanti vorrebbero avere la parolina amo nel proprio cognome o nome, e Fer-ra-ga-mo è un cognome proprio fortunato. Amo è molto più di una rima: è un’inclusione, una con-natura, una ricchezza intrinseca per il nuovo profumo e per tutto il brand Ferragamo, che rinforza le sue connotazioni anche dal punto di vista linguistico, su un percorso addirittura alfabetico.

 

Una pratica diffusa

Quella di duettare linguisticamente con il proprio cognome-nome di marca è un’abitudine frequente per i nomi dei profumi e della moda: Armani Mania, Versus Versace, Blu Bulgari. Anche la prima lettera del nome del fondatore spesso diventa protagonista. Lo stesso brand Ferragamo ha iconizzato la sua lettera iniziale F di Ferragamo; Yves Saint Laurent lo ha fatto con Y, lo chef Davide Oldani con D’o. Ma con il nome Amo si raggiunge una terra alta, un sincretismo perfetto. E in più si può leggere un’ulteriore forza sprigionata dall’abbinamento di Amo con il brand: Amo Ferragamo può essere intesa come una frase verbo-complemento oggetto “Io (sottointeso) amo Ferragamo”. Dichiarazione, confessione, narcisismo, autoriferimento … tutto partecipa all’armonia di questa scelta di naming.

 

Cavalli e dive

E dire che linguisticamente ferragamo non è un termine facile. Di origine latina può essere ricondotto a ferrum e agaso/agasonis e rimanda ad un mestiere, quello del garzone di stalla, o del maniscalco che ha il compito di ferrare i cavalli. C’è di sicuro una preziosa continuità tra l’abilità nel ferrare i cavalli e l’arte di creare scarpe su misura: zoccoli, zampe, piedi, gambe. E non è difficile immaginare Salvatore Ferragamo ragazzo di origine irpina, la bottega aperta a 13 anni, il viaggio in America, la California, gli studi di anatomia, le dive di Hollywood. E poi Firenze e la sua frenetica passione per le scarpe.

L’immagine è presa dal sito del brand.