La nuova berlina si chiama Giulia e ha il delicato compito di riposizionare Alfa come marchio sportivo di lusso. Un compito ambizioso per un’automobile con un nome femminile. E sì perché Giulia è un nome italiano, di donna, che deriva dal latino iulius che lo riprende dal greco. Tra le varie ipotesi sull’origine sposo quella che lo riporta a Iovis nel significato di “sacro a Giove”.

Il nome Giulia vanta un passato molto concreto in Alfa Romeo e da sempre nel nostro orecchio e nei nostri circuiti cerebrali va a braccetto con Alfa Romeo. Peraltro il gioco di nomi è una costante per questo brand, a cominciare da Alfa.

La società nasce come Alfa nel 1910: il nome è da intendere come un acrostico, ovvero una parola che ha un significato (alfa è la prima lettera dell’alfabeto greco) che si può rileggere come una sigla, ovvero una sequenza di lettere pronunciabile con continuità (acronimo) in cui ogni lettera è l’iniziale di una parola.

Le 4 lettere di Alfa stanno per Anonima Lombarda Fabbrica Automobili. Stupisce che proprio il primo termine sia “anonima”, che per chi si occupa di nomi non è proprio un bel modo di presentarsi. In passato si definiva “anonima” una società di capitali con una frammentazione del pacchetto sociale da non poter essere riconducibili a una proprietà unica e stabile (Wikipedia).

La seconda parte del brand name, Romeo è stata aggiunta nel 1918 poco dopo che le banche (proprietarie di Alfa) vendettero a Nicola Romeo gli stabilimenti milanesi.

Dall’associazione romantica con Romeo è nata Giulietta, in onore dell’opera shakespeariana che oltre a darle il nome la ha anche caratterizzata come “la fidanzata d’Italia” come si diceva negli anni 60, grazie all’incredibile successo del veicolo. Nel 1962 Giulia prende il posto della ava/sorella Giulietta: progettata servendosi della Galleria del Vento, diventa “Giulia l’auto disegnata dal vento” in uno slogan famoso negli anni ’60. Con una usanza di ripescaggio molto comune in Fiat, sia i nomi Giulietta che Giulia godono ora di una seconda vita.

VECCHIA GIULIA ALFA ROMEO

Gli auguri a FCA, alla marca Alfa Romeo, e alla nuova Giulia sono d’obbligo. E’ bello onorare una marca che oltre ad usare come nomi dei modelli molte sigle alfanumeriche (regola molto forte nel settore automobilistico) ha avuto il coraggio di dare nomi femminili in tempi non sospetti. Anche Mercedes è salda in questa tradizione: un nome di donna addirittura per il brand!