Un interessante articolo di oggi su Corriere della Sera mostra i pericoli per una azienda quando il suo logo compare sulla scena di guerre atroci e ingiuste perché firma magliette, cappelli, macchine, persino le armi di criminali e guerriglieri.
Un articolo che fa riflettere sul valore del nome di marca e su come sia a rischio, quando involontariamente (da parte della azienda) viene associato alla violenza e alla guerra.
A rischio sono i brand più famosi e globali, come Nike, Diesel, Adidas. Emblematica la soluzione di Toyota che per alcuni mercati “caldi” ha deciso di rendere meno visibile il suo nome sui pick up.