Da dove viene questo nome, Zopa, che in modo trasversale riporta gli italiani a zoppa, Zoppas, zompa, per tacere il resto? E’ possibile che qualcuno abbia consapevolmente deciso di utilizzare  questo nome per il mercato italiano?

Ecco la sua storia: Zopa nasce in Gran Bretagna e identifica un servizio di social lending, ovvero di prestito di denaro on line senza l’intermediazione di banche e società finanziarie. I vantaggi per chi richiede il prestito ed anche per chi lo concede sono rilevanti in termini di tassi ed interessi, tanto che il servizio e la community di aderenti è in forte crescita.

Il nome Zopa è un acronimo: raccoglie le iniziali dei termini Zone Of Possible Agreament, adattati per l’italiano in Zona di Possibile Accordo, pur di mantenere il brand name Zopa, già diffuso al livello europeo. Peccato che siano pochi gli utenti, figuriamoci i non utenti, che riconoscono il suo significato. E’ questo il limite degli acronimi e delle sigle usati come brand name, che non comunicano alcunché se non vengono esplicitati. Il nome Zopa però qualche beneficio lo porta: è breve, facile da pronunciare (anche a livello internazionale) e da digitare su una tastiera, vantaggio non da poco considerando l’ambiente di utilizzo. Inoltre si ricorda facilmente e soprattutto si fa notare, incuriosisce, e si distingue nettamente dai suoi diretti concorrenti, Booster, LendingClub, Prestiamoci …

Conclusioni: questo nome a dir poco bizarro, non ha arrestato il successo di un servizio valido, efficace, innovativo; e questa è una affermazione che si può generalizzare: un nome poco comunicativo non “ammazza” un prodotto o un servizio se questo è di valore, come anche un nome ben studiato non “salva” un prodotto o un servizio se questo è pessimo. Il compito del nome è di costruire una personalità ed una immagine positiva, di veicolare valori, messaggi, sensi: peccato quindi non sfruttare anche questa opportunità per arricchire l’immagine di una proposta.

Ma non è finita qui: in russo Zopa ricorda il sedere, e in ladino il letame; in questa cultura contadina però il letame è  … benedetto, perché evoca la ricchezza.