Voglio portare l’attenzione sul linguaggio usato recentemente dal brand Yamamay che gioca argutamente con le parole per presentare il suo punto di vista in fatto di stile. Mi riferisco alla campagna autunno 2016 Everybody, on air in questi giorni in contemporanea con la Fashion Week che allieta e complica le giornate milanesi.
Il testo dell’annuncio è questo: Everybody / for real bodies, for real women. Su stampa compare a pagina intera sotto un quasi-body che ha scatenato le mie associazioni sul tema/parola “body”, presente in everybody e nella parola bodies del claim di campagna. Osservo che da un punto di vista formale la costruzione del claim è ben organizzata: centralità a Everybody / ripresa di body / introduzione di real / ripresa di real / chiusura con women. Come in un canone musicale, le voci (qui sono semplici parole) si intersecano e alternano creando un ritmo integrato ma variegato.
A livello di senso il messaggio è che si parla a tutte le donne “every-”, al loro corpo “reale” vero. Si legge che “anche le modelle, infatti, vengono presentate nella loro totale bellezza naturale, con le piccole imperfezioni che rendono diversa ed unica ogni donna”. Proprio perché il fotografo Giovanni Gastel non ha ritoccato le immagini. È questa la reale, corporea verità della faccenda.
Quindi è tutto molto real:
si parte dall’esperienza di ognuna con il proprio corpo in dotazione così come è, senza per forza arrivare alle modelle “normali” delle campagne Dove di qualche anno fa.
E scopro con grande sorpresa che anche il nome Yamamay è molto real: ho sempre pensato che Yamamay fosse un nome inventato, un po’ artificioso per quanto eufonico e morbido, pur di avere una forma palindroma. Mi ricredo totalmente rifacendomi alla farfalla Bombix Yamamay diffusa sulle colline e montagne giapponesi, dal cui bozzolo si ricava una seta molto pregiata. E sembra che la farfalla sia meravigliosa, con un corpo verde vellutato e ali dai magnifici riflessi. Bella intuizione per i fondatori dell’azienda gallaratese.
Quindi Yamamay non è solo un nome palindromo, ma un contenitore di significato, bellezza e seta, tutti valori coerenti con l’universo dell’intimo e lo stile fashion in cui il brand si sta muovendo.
Qui la storia dell’azienda