ITALIA_NAMINGItalia come parola è un trisillabo, i-tà-lia che si conclude con un dittongo. Ripete due volte ciascuna vocale I ed A inframezzandole con il suono consonantico secco T e con uno più dolce e liquido L, generando una bella armonia. Dal punto di vista etimologico la situazione è confusa e tra gli studiosi non c’è accordo sulle origini del nome: forse deriva da “vitello” (viteliù, passato al latino come vitulus perché era “la terra dei bovini giovani”), o forse il nome Italia deriva da fuoco.

Dal punto di vista del naming i giochi linguistici con la parola Italia sono molti; il più noto e con risonanza ormai mondiale è quello che ha portato al neologismo Eataly: la prima sillaba it- del toponimo inglese Italy viene sostituita dalla forma verbale inglese eat che ne ha la stessa pronuncia.  Il brand name Eataly si legge pertanto come Italy e nel gioco della pronuncia identica ma partendo da forma grafica diversa, rimarca la natura italiana del progetto e del brand che sta oggi portando la cultura alimentare in tutto il mondo. Nel brand name Eataly, l’Italia viene strettamente associata al cibo e al mangiare ed Eataly si classifica a tutti gli effetti come un nome descrittivo con una originalità che lo rende simpatico: mangiare+Italia, mangiare italiano, cibo italiano.

Cominciano a farsi vedere anche altri nomi creati giocando con la fonetica della parola Italia/Italy: Meataly nasce dal matrimonio di Meat (carne) ed Italy e firma una hamburgheria, una azienda di produzione di salumi, ristoranti di cui diventa chiara la proposta. C’è anche Greataly che promuove le cose belle della nostra penisola, e per rimanere in tema Eatinerari che pur non facendo perno sul riferimento all’Italia, adotta la stessa meccanica di sostituzione: it con eat.

Aggiungo che sono nati altri giochi con la sillaba it grazie alla rete: l’estensione .it può risultare utile a molti nomi di dominio di lingua inglese per completare il messaggio inviato dal contenuto del secondo livello, come nel caso di www.placehold.it, che diventa una forma imperativa.

Doveroso citare Made In Italy che è un marchio certificato che garantisce i prodotti integralmente italiani e il recente Make In Italy, nome dell’associazione dei makers italiani. Chiudo con Brain in Italy, che valorizza i cervelli che non fuggono e che si pone come obiettivo di “promuovere, tutelare e valorizzare gli aspetti di creatività e di identità insiti nel sistema economico italiano.”