“Tra il 28 e il 30 ottobre 2018 una tempesta di vento e pioggia investì ampie zone delle Alpi orientali con venti di velocità anche superiore ai 200 m orari. Un numero spaventoso di alberi venne schiantato e decine di migliaia di ettari di bosco scomparvero. Una catastrofe naturalistica […] il danneggiamento del bosco di abeti rossi dal cui legno da secoli, si ricavano le tavole armoniche dei grandi strumenti musicali”. Queste sono le parole di Stefano Mancuso nel testo La pianta del mondo, cui aggiungo dati più precisi: 42 milioni di alberi abbattuti, 40 mila ettari di foresta distrutti.

Un cubo di legno

Questi dati vengono dagli ideatori di Vaia, un oggetto/progetto sorprendente, che ha l’obiettivo di trasformare la distruzione in bellezza, il legno dei tronchi abbattuti di abete rosso e larice in design, la ferita della foresta in un taglio che è simbolo e suono.

Dalla disgrazia è nato infatti Vaia, un cubo di legno che grazie a semplici inserti e lavorazioni diventa un amplificatore naturale per smartphone. E assicuro che il suono viene realmente amplificato ed espanso. Ogni pezzo è unico e realizzato a mano da artigiani locali.

L’amplificatore Vaia è stato progettato, realizzato e comunicato da un gruppo di giovani veneti attraverso una start up che crede nella sostenibilità e ha fiducia nell’uomo. Una parte dei proventi dalle vendite di Vaia sono destinati a ripiantare alberi e a promuovere altre iniziative ecologiche. Vaia è il primo passo.

 

Il nome Vaia

Un passo che porta il nome della tempesta che si è scatenata quasi tre anni fa. Il nome Vaia è segno e simbolo, ed è anche forma. È un nome femminile di 4 lettere: 1 consonante e 3 vocali, con le ultime due che formano un dittongo. Con un po’ di forzatura (e di spirito) possiamo vedere nella V l’iniziale di Veneto, in AIA un urlo di dolore, nella A finale il genere femminile. E nella leggerezza e scorrevolezza di questo bisillabo possiamo forse udire il soffio di un vento leggero e il movimento di chi VA.

I nomi degli eventi atmosferici vengono stabiliti dall’Istituto di Meteorologia della Università libera di Berlino fin dagli anni ’50, e vengono assegnati casualmente agli eventi, quando si verificano. Gli eventi si possono “adottare” attribuendo loro un nome specifico, come è successo nel caso del nome Vaia, “prenotato” dal fratello come regalo per Vaia Jakobs. Un caso ha fatto sì che il nome Vaia fosse assegnato ad un evento così catastrofico. Sarebbe stato più bello per la signora Vaia essere ricordata insieme ad una aurora boreale speciale, o per qualche altro fenomeno meteorologico bello. Sempre ammesso che i nomi per fenomeni naturali belli si possano “adottare”.

Sono affezionata al Veneto e all’Altopiano di Asiago, duramente colpito da Vaia, e con segni del disastro e della distruzione oggi ancora forti.

VAIA WOOD

 

Il bostrico, un altro flagello

A questo si aggiunge un’ulteriore distruzione, quella generata da un insetto che ha un nome curioso: bostrico. Già il suo nome fa pensare ad un rosichio e mastichio persistente. Questo coleottero approfitta della debolezza dei tronchi caduti per mangiarne il legno, deporvi le uova e propagarsi anche sulle piante sane. È un insetto xilofago (che ama e banchetta con il legno) e il significato del nome è “ricciolo”, forse perché riduce il legno in riccioli, con i suoi sei denti sempre in attività. Il suo nome scientifico è Ips Typographus perché divorando il legno scava canali che hanno una beffarda trama estetica.

BOSTRICO

Le trame (Fonte: www.unipd.it)

 

La poetica di Mario Rigoni Stern

Chiudo con una frase di Mario Rigoni Stern.“L’abete rosso (peccio) è sempre stato presente e mi accompagnava nella vita. Nella casa dove sono nato e ho trascorso la mia giovinezza, i mobili, le scale… tutto era ricavato dai pecci dei nostri boschi: erano alberi feriti dalla guerra…”. È tratta dal bel testo Alboreto Salvatico; salvatico con la A. Sempre lo scrittore dice che “selvatico è non coltivato, non domestico, ricoperto da selve, anche rozzo; ma c’è la vocale A al posto di una E, così tutto cambia: un salvatico che diventa salvifico, che conduce alla salvezza” .

Le immagini sono prese dal sito www.vaiawood.eu