È quello che succede nel film del 1984 La storia infinita. Nella realtà questo vale un po’ meno, ed anche nel film poi alla fine quello che del mondo si salva è proprio poco. Ma è bello pensarlo, soprattutto per me che mi occupo di naming da più di 20 anni; ed è bello trovare in luoghi inconsueti la conferma che un nome può avere un grande valore.

Nel film ispirato al libro di Michael Ende, il nulla sta distruggendo il regno di Fantàsia e sta uccidendo la principessa bambina: l’eroe Atreyu chiamato per sconfiggere il nulla, scopre dall’oracolo che l’unico modo per salvare regno e imperatrice è trovare un nuovo nome per quest’ultima. Ma solo un essere umano che crede ancora nei sogni può dare il nuovo nome.

Se questo da un lato è confortante per me in quanto essere umano che (ahimè) crede ancora ai sogni, è anche indicativo di una natura particolare: la vita di un personaggio della fantasia quale è la principessa non si perpetua come le nostre, ma attraverso i nomi! Ogni tot di tempo lei ha bisogno di un nuovo nome per continuare a vivere. Il nome è vitale, dà vita, è pieno di vita. Niente male per quanto riguarda il naming.

Emergono però altre implicazioni: stiamo smettendo di sognare, l’immaginazione si sta impoverendo, non ci sono più storie nuove. E solo chi crede alla fantasia e ai suoi sogni può vincere.

Alla fine della storia narrata nel libro la principessa ottiene il suo nuovo nome che è Fiordiluna, e che francamente delude un po’, in considerazione del suo ruolo fondamentale come nome che mantiene in vita. Nel film del 1984 invece il nome non sembra venire pronunciato: il giovane umano scelto per salvare il tutto pensa al nome della madre da poco morta, ricorda con dolore che “lei aveva un bel nome”; ma non lo pronuncia.

Del mondo di Fantàsia rimane in vita solo un granello, ma la principessina si salva: il piccolo umano ha portato a termine la sua missione perché ha creduto in se stesso, non è stato con i piedi per terra ed è volato nel mondo di Fantàsia. Nel film e credo anche nel libro, la cosa importante è la parabola simbolica del cammino verso l’affermazione e la fiducia, più che il nuovo nome in sé. Nel branding invece è proprio il nome in sé che conta, e con quanta coerenza e forza esprime un posizionamento.

Qui si scoprono i nomi bizzarri dei personaggi del testo di Ende.