Strongbow. Un nome complesso per via delle 3 consonanti consecutive NGB; ma non è finita lì. Anche la W finale crea qualche prurito, senza dimenticare la seconda parte del nome (Gold) che rende ancora più tortuosa la pronuncia, dovendo legare la desinenza -bow alla consonante G. Insomma, questo sidro proprio nella sua prima presentazione – il nome – fa qualche piega. 

Quando si è affacciato in Italia la comunicazione radio è stata tutta incentrata sul nome: è difficile da dire ma facile da amare. Un’argomentazione molto sfruttata nel mondo della comunicazione, praticamente ogni volta che un prodotto nuovo arriva dall’estero con un nome impronunciabile per noi.

 Strongbow è un termine inglese che significa “arco forte”, ed è il soprannome di un signore normanno del XII secolo, grande arciere: si tratta di Richard di Clare, potente e a volte spietato come si legge in rete. L’immagine della marca veicolata dallo spot, trasmette i valori del brand e il concetto del nome: una freccia dorata che spacca in due una mela succosa, su uno sfondo nero. La costruzione è coerente, il visual è evocativo; il sidro di mele è circondato da un alone scenografico e quasi mitologico, che chiama in causa guerrieri e arcieri medioevali. Peccato però che sono pochi gli italiani buoni conoscitori della lingua inglese che sanno comprendere spontaneamente il significato e la forza di questo nome.

Dal momento che siamo in mezzo ad arcieri e frecce, è il caso però di spezzare una lancia: la prima parte del brand name strong è piuttosto accessibile ad un pubblico di media cultura, e tutto il nome, pur non conoscendone il significato, trasporta in un mondo anglosassone, potente, vigoroso. Un nome deve fare in conti con la strategia di branding che ha alle spalle: è difficile che un prodotto abbia nomi diversi in base ai paesi e alle lingue in cui viene venduto. Sarebbe un investimento alto per ogni azienda e una dispersione di risorse.

Resta il fatto che la marca dovrà fare tanta comunicazione (e fatica) per aiutare il suo pubblico a familiarizzare con il nome. Questo si traduce in un ulteriore ostacolo per un prodotto come il sidro, di per sé piuttosto atipico e lontano dalla cultura italiana.