La marca Sottilette compie 50 anni. Raramente si pensa ai nomi di marca “storici” che ci hanno accompagnato sin da bambini, se non come in questo caso, quando incorre un anniversario. E in questi 50 anni al brand Sottilette sono successe tante cose: innanzitutto è “incappato” in quel fastidioso fenomento linguistico e sociale che si chiama volgarizzazione. Il nome commerciale Sottilette, regolarmente registrato da Kraft, viene usato in modo generico per indicare una specifica tipologia di prodotto: un formaggio fuso venduto in sottili forme quadrangolari. Comunemente infatti si usa il termine sottilette per indicare qualsiasi marca di formaggio fuso sottile; Kraft viene così a perdere l’esclusività dell’uso verbale del termine Sottilette, che compare persino nel dizionario di lingua italiana con la lettera minuscola. Quest’uso “generico” non fa bene alla marca Kraft, perché i suoi concorrenti, utilizzando anch’essi il termine sottilette, beneficiano del successo del prodotto originario: attirano i consumatori e guadagnano nelle vendite.

Alla marca Sottilette Kraft sono successe altre cose molto belle: Sottilette da nome di prodotto è diventato nome di linea, proponendo le sue filiazioni: Sottilette Cremose, Sottilette Fila e Fondi, Sottilette Piccadolce ed altre varianti.

Ma le vere Sottilette sono solo le Sottilette Kraft! Ed allora benvenuti i festeggiamenti in piazza, a Milano, sabato 26 marzo con “Il toast più buono del mondo”: su un mega toast refrigerante lungo 7×7 metri sono stati disposti 5000 toast per essere distribuiti a tutti i presenti a favore di una donazione per l’associazione benefica Banco Alimentare: ci piace lo slogan “Il toast più buono del mondo” che veicola un doppio senso: il toast è “più buono” perché è fatto con Sottilette, ma è doppiamente buono perché fa del bene.