E va bene così perché il nome è efficace, la sua struttura è arguta e la sua storia è forte. Slow + Wear: abbigliamento (oppure vestire) lento. Il suo senso ce lo spiega in poche parole Roberto Compagno Ceo e imprenditore della famiglia che ha posto le basi del brand a partire dal 1951, in Veneto. “È una corrente di pensiero slow entrata mentre la parola magica era fast fashion: un atteggiamento consumistico, del possesso immediato, dell’usa e getta. Noi in opposizione facciamo bene […] non puntiamo al percorso più breve, a noi piace il lungo termine, non abbiamo fretta”.
Anche per la cultura italiana Slowear è un buon nome: integra la parola wear descrittiva del suo mondo e la fonde con l’aggettivo slow, che raccoglie da anni benevolenza. Da noi la parola slow si è molto diffusa grazie anche alla filosofia Slow Food e a tutti i movimenti che valorizzano la lentezza, il tempo che si dedica alle esperienze di vita e di consumo.
Il nome in sé può generare qualche esitazione nella pronuncia, che lo avvicina a Slower (più lento) senza peraltro allontanarlo dalla sua radice di senso: un approccio lento e sentito alle cose. Nel logo compare in carattere più piccolo anche la parola “Venezia” per sottolineare l’origine italiana (Mira, vicino a Venezia) e strizzare l’occhio al pubblico internazionale che naturalmente conosce e ama Venezia; il brand raccoglie il 70% del fatturato all’estero, soprattutto dal Giappone.
Ma Slowear è più di un brand: è un concetto, una filosofia, un modello che apprezza l’eleganza più che la moda, il durevole sul fugace, la sostanza sull’esibizione, la ricerca della qualità a tutti i costi. E la forma del nome composto da un aggettivo e un sostantivo descrittivo aiuta a rendere astratto il tutto e ad approdare ad un ambito concettuale.
Dentro Slowear ci sono 5 marchi italiani storici dell’abbigliamento e accessorio maschile: “la sofisticata maglieria Zanone, il fascino della camiceria Glanshirt, le impeccabili giacche Montedoro, l’eleganza dei pantaloni Incotex, la più alta artigianalità italiana di accessori e calzature Officina Slowear”. Queste collezioni compongono il 95% dell’offerta, il resto sono prodotti di nicchia affini al brand, che li ospita in più di 30 negozi di lifestyle italiano presenti nelle principali capitali dello shopping: Parigi, Milano, Londra, New York, Tokyo, Seul.
Nei negozi Slowear “c’è forte attenzione per l’accoglienza, per questo abbiamo anche una collezione fantastica di vini, e dischi di vinile”. Mi piace che la parola vinile contenga la parola vini, (ma io sono ossessionata dalle parole). E in più nei negozi si può trovare un servizio di sartoria, di barberia, oggetti per la casa ed altri accessori per dare completezza a Slowear come stile di vita.
Il brand si esprime anche attraverso un magazine on line che si chiama Slowear Journal. Trovo interessante che il magazine sia una filiazione diretta del brand, e non abbia un nome diverso da esso: l’immagine è rafforzata, compatta, sicura di sé.