Alcuni nomi di marca scivolano via; li si conosce, li si vede di tanto in tanto, ma non li si vede davvero. Poi capita che la mente si fermi un attimo su quella parola che fa il nome, e scatta qualcosa. Per me è successo in questi giorni con il nome Il Saggiatore, una famosa casa editrice milanese. È un nome che mi passa sotto il naso da decenni, ma su cui non avevo mai riflettuto. Ecco le mie considerazioni, in ordine di arrivo.

1. Si chiama il Saggiatore perché pubblica saggi; elementare, no? Ed ecco la conferma nella presentazione sul sito, ma anche i primi vacillamenti. Non sono solo saggi … tra gli autori compare qualche romanziere.

Gli autori centrali della filosofia, dell’antropologia e dell’arte del Novecento – da Lévi-Strauss e Károly Kerényi a Ernesto de Martino, da Edmund Husserl a Jean-Paul Sartre, da Arnold Schönberg a Gustav Mahler – prosatori rivoluzionari come Allen Ginsberg e Jean Genet; testimoni della storia dell’ultimo secolo come Norman Manea e Corrado Stajano; narratori capaci di far implodere generi e stili come James Agee, David Peace, Joyce Carol Oates, Joan Didion, Thomas Ligotti; pensatori cruciali per l’oggi come Nassim Taleb e Kenneth Rogoff; scienziati lucidamente visionari come Roberto Cingolani, Lisa Randall e Neil Turok; classici della letteratura mondiale della statura di Oscar Wilde e Marcel Proust.”

2. Il nome Il Saggiatore fa pensare a un personaggio saggio con belle risonanze fonetiche naggio/saggio. Viene in mente un sapiente, una persona che sa dirimere le questioni difficili, che ha le parole giuste.

3. Ma c’è anche un rimando ad assaggio e assaggiatore: assaggiare, gustare, conoscere, provare.

4. E poi il suono di una parola un po’ desueta come “saggiare” nel senso di fare una verifica, una prova, saggiare la bontà di un intento. E da qui la bellissima scoperta: il termine saggiatore ha un significato preciso che prendo dal dizionario Treccani online: “Nella classificazione professionale, chi sottopone a un saggio un prodotto (dell’industria, della chimica, dell’arte, ecc.) o un elemento naturale. In particolare, chi prova la purezza dei metalli preziosi. Piccola bilancia di precisione per saggiare i metalli preziosi.

Ecco la perla: il saggiatore fa un saggio ovvero una verifica e una valutazione della purezza dei metalli preziosi. Due concetti forti: metalli preziosi e purezza. Cosa può volere di più una casa editrice che seleziona migliaia di testi e bozze ricevuti da aspiranti scrittori e agenzie letterarie? Deve setacciare e saggiare i testi e gli autori con un potenziale. E qui deve esercitare il suo talento di saggiatore, di verificatore della purezza del metallo prezioso che ha tra le mani. La similitudine dell’autore (o del testo) con il metallo prezioso, e del saggiatore con l’esperto che fa emergere la purezza è fantastica. Incardina gli autori e i loro testi come metalli preziosi, e il soggetto saggiatore come colui che conosce la purezza.

Saggiatore è un termine ricco di senso e di rimandi; non per nulla anche Galileo Galilei scelse Il Saggiatore come titolo di un trattato sulle comete, riferendosi al saggiatore come la bilancia con la quale gli orefici pesano l’oro, per sostenere un approccio empirico alla scienza, fondato sull’osservazione e la sperimentazione.

Do quindi la lode al nome della casa editrice. Da tempo pubblica romanzi e poesia, ed ha smesso di indicare in copertina il genere e le collane, mettendo tutti i titoli in un catalogo unico. Titoli stimolanti, soprattutto quelli scientifici come Genetica dei ricordi, Piccolo Manuale per cercatori di nuvole, fino a Come parlare il balenese.

L’immagine è presa dal sito.