Dal sito Carpano: “Si narra che nel 1870 nella bottega Carpano, un agente di borsa preso da una discussione con i colleghi, ordinò il vermut corretto con una mezza dose di china, utilizzando un’espressione dialettale: una “Punt e Mes” . L’estemporanea formulazione del drink divenne da subito familiare agli habitué del locale che cominciarono ad ordinare “Punt e Mes” con un gesto. Bastava infatti che il cliente facesse al cameriere un gesto consistente nel sollevare il pollice “un Punt” e nel tracciare poi una linea orizzontale nell’aria “Mes” con la mano tesa, per ottenere immediatamente il Punt e Mes desiderato”.

Dal sito Punt e Mes, ora non più disponibile: “Il punto di riferimento delle serate in compagnia. E’ tornato l’appuntamento con  il mitico Punt e Mes. Un punto di dolce più mezzo punto di amaro, una ricetta nata nel 1870 e che deve il suo nome a un agente di borsa che preso da una discussione sul valore in punti di un titolo ordinò il suo vermut rosso corretto amaro, così, in dialetto piemontese: ‘un punt e mes’. Ma veniamo al punto…”

Da qualsiasi lato si prenda la vicenda del nome ci sono alcuni punti fermi: “Punt e Mes” è un’espressione dialettale piemontese. Sembra che il fatto di usare l’espressione come nome sia nato sul territorio e quindi dal basso e in modo molto spontaneo, come amano dire le persone del marketing. Gira intorno al concetto di punto (una punta di…). Un altro fatto certo e a cui si deve la grande fortuna e memorabilità di questo prodotto, è che il nome è stato rappresentato dal grande pubblicitario Armando Testa, con un segno che è diventato un’icona: la sfera rossa sopra una mezza sfera, cioè il punto e il mezzo punto.