Per arrivare al nome Cimiciurri si è dovuto attraversare un oceano, trapassare la testa di un gruppo di nerd dei nuovi canali e linguaggi digitali come TikTok e Twitch, trapanare quelle di un manipolo della vecchia guardia, questi un po’ meno esaltati dalle nuove generazioni, sfornare una quantità enorme di proposte di nome, e votarle, sceglierle, cassarle. Il tutto alla velocità della luce, perché se le nuove generazioni sono accelerate e scappano di mano, gli esperti che le devono trattare hanno il pepe … al cubo.
Mi sono fatta prendere un po’ la mano, ma non capita spesso di entrare in un flusso così energetico. È quello che è successo a gennaio 2020 insieme a Iaki e ai manager che ora abitano Cimiciurri, l’agenzia nuova di zecca focalizzata sulle nuove generazioni, tanto che la brand line individuata è The Next Gen Agency, il nome dell’osservatorio è Next Gen Lab, e le nuove generazioni oggi sono la generazione Zeta che incalza i Millennials e precede la generazione Alfa.
Il cuore nevralgico del processo che ha portato al nome Cimiciurri è stata una lunga sessione di naming che ha integrato name storming e prima cernita dei nomi. Sulla base delle scelte fatte è stato impostato un nuovo lavoro creativo e di sviluppo degli stimoli emersi dal name storming. Tutti i nomi creati sono stati rivisti, selezionati e ridotti ad una lista da sottoporre a verifiche giuridiche nei registri marchi e di disponibilità del dominio. Una short list di nomi vincenti ha fatto emergere Cimiciurri, ed eccolo ora, fiero del suo logo, della sua posizione nel ranking dei post più letti, e dei siti che meglio interpretano i valori di queste ineffabili next gen.
Community, influencer, TikTok, questo il pane di Cimiciurri. Ma Cimiciurri più che il pane ama la carne. Il nome è infatti la semplificazione della parola Chimichurri che indica una salsa verde argentina molto saporita che si usa in particolare per la carne alla griglia. La salsa è fatta con prezzemolo, aglio, olio, aceto, a volte peperoncino, paprika, altre erbe e persino spezie: non ha una ricetta fissa e può essere anche piuttosto piccante. Questa salsa dà sapore e accentua il gusto della carne, proprio come Cimiciurri dà sapore al brand quando deve comunicare con le nuove generazioni. Il nome Cimiciurri promette verve, allegria, festa, la stessa atmosfera che si crea tra amici alle prese con una grigliata. Un nome dirompente, con un alone sudamericano, perfetto per rappresentare informalità, originalità, e quel tocco speciale che movimenta le cose, svecchia i brand storici, li mette in contatto con il nuovo mondo. Inutile dire che i soci di Cimiciurri e di Iaki sono appassionati di cucina e di novità e non hanno paura di osare.
Anche il potenziale cliente dell’agenzia capisce subito dal nome Cimiciurri che ha di fronte un gruppo di persone dallo spirito brillante e travolgente, che sanno muoversi bene e interagire con i giovani, con i loro gusti e i loro canali di comunicazione. Al nome originario Chimichurri sono state tolte le H: è così anticonvenzionale che non ha bisogno di regole fisse. Peraltro il nome ha un’origine curiosa, ben approfondita nella voce Wikipedia relativa: “ … fa riferimento a un certo ‘Jimmy McCurry’, un irlandese a cui viene attribuita la ricetta originale … soldato al seguito delle truppe del generale Jasson Ospina nel XIX secolo … essendo il nome “Jimmy McCurry” ostico da pronunciare per gli argentini, col tempo venne deformato appunto in chimichurri, … altri aneddoti che coinvolgono invece tale Jimmy Curry, un importatore di carni inglese, altri uno scozzese di nome James C. Hurray, che si dice lavorasse con i gaucho, e ancora una famiglia di origini inglesi che, in Patagonia, fu udita da alcuni argentini chiedere give me the curry. Tutte queste versioni hanno, come punto in comune, una radice inglese del termine e una successiva storpiatura da parte dei nativi argentini”.