Ho visto la pubblicità della farina Primitiva: nome e logo mi hanno suonato una scampanellata in testa. Mi è venuta in mente una ricerca molto bella di alcuni anni fa per un produttore veneto di farine. Si trattava di una linea di farine tradizionali e di una linea speciale dedicata a un segmento di clientela salutista e attenta all’origine delle materie prime, ai metodi di coltivazione e produzione. Il progetto è stato memorabile perché da subito si è entrati in un territorio semantico forte, soprattutto per questa seconda linea. Per differenziarla infatti da quella tradizionale si è deciso di puntare su un nome ricercato, che celebrasse l’autenticità e il valore dei grani da cui sono ricavate le farine. Le suggestioni portavano verso un monto incontaminato (così come le farine e la loro lavorazione) agli inizi dei tempi. È stato un viaggio nella storia e nella tradizione, verso le origini di una natura prima e primigenia. E ricordo che tra i nomi considerati c’era proprio Primigenia e poi Ancestrale, Archetipo, Antenata, Oriunda. Nessuna remora se i nomi erano colti e particolari: il concetto da trasmettere era infatti forte e selettivo. Uno dei nomi era Primitiva, che abbiamo poi escluso perché molto vicino a Primitivo (di Manduria), il noto vino.
Vedere questo nome usato per una linea di farine di qualità e leggerlo insieme al disegno del logo, è stata una bellissima sensazione. In particolare il logo che nei tre sviluppi mostra il movimento di conquista dell’uomo (la stazione eretta dell’ominide, l’australopiteco …). Un disegno molto chiaro ed evocativo che argomenta il nome Primitiva: l’uomo primitivo che abita il mondo delle origini, della natura preziosa. Il logo di Primitiva, ancor più del nome è proprio audace: visualizzare uno scimpanzé e i tre movimenti di sviluppo è molto più che raccontare una storia. Il matrimonio di nome e logo solidifica un senso, scolpisce un insieme di valori. Sottolinea la storia, l’origine, il principio primo, fa immaginare uno strumento che diventa cultura, e dà valore ad un prodotto come la farina che spesso è indifferenziato, ma che in questi ultimi anni si è molto sviluppato. Se fino a qualche tempo fa nei supermercati alle farine era dedicato poco spazio e c’era poca offerta, oggi sugli scaffali delle farine ci si perde. Ed anche il claim del brand risulta realistico: “L’evoluzione della specie, l’evoluzione delle farine”.