Motta amplia la gamma dei lievitati e conferma il suo status di brand premium con proposte originali e continuando la collaborazione con lo chef Bruno Barbieri.

UN’INNOVAZIONE POTENTE

Brand storico nato a Milano nel 1919, dopo più cento anni di storia e di prodotti sfornati si muove oggi su un terreno nuovo, quello del salato. E lo fa sotto Natale con una proposta di panettone salato in due versioni.

Il concetto è molto innovativo. Siamo già abituati al panettone gastronomico che si vende liscio come base per farciture e lo si trova nella GDO, o già farcito prevalentemente nelle gastronomie. Sulle tavole in festa non è raro vedere una torre anche un po’ scomposta, con strati di colori a volte sgargianti: il rosa del salmone, il rosso di salami e affettati, creme varie viola o verdi, e così via.

Un vero e proprio panettone in scatola, non artigianale, con una firma credibile come Motta, con pomodori secchi, spezie, scorzette al posto di canditi e uvette è però qualcosa di inedito.

 

E IL NOME?

Ma allora perché oltre alla ricetta che per Motta è all’arrabbiata o alla mediterranea, oltre alla firma di Bruno Barbieri, oltre al mix di tradizione e apertura a nuovi trend e lifestyle, perché non c’è un nome tutto suo? Anche uno semplice, schietto, facile; perché non c’è un nome per rivendicare con forza e de-semplificare questa novità?

Senza nome rimarrà sempre la versione salata del panettone Motta, il panettone salato Motta, laddove prima o poi anche altri brand avranno il loro panettone salato di fianco alle versioni dolci più e meno classiche. Con un nome questa proposta pioniera e originale di Motta sarebbe un personaggio, avrebbe una personalità e potrebbe ritagliarsi più facilmente ruolo e status all’interno del contesto più ampio della marca Motta.

 

UN’ARCHITETTURA DI MARCA RAZIONALE

Non che avere un nome proprio renderebbe il panettone salato per forza un brand a se stante e opposto, ma lo doterebbe di una identità più forte su cui riversare i contenuti di garanzia, qualità, cura propri del mother brand Motta.

A proposito di nomi identitari di prodotti con una proposta innovativa penso a Tartufone Motta, chi se lo dimentica? Penso a Il Magnifico, il pandoro Tre Marie con burro francese, ed anche il nome Panmoro Bauli ha fatto la differenza nel lancio dell’anno scorso.

            

 

IL COGNOME MOTTA

Fa sorridere che il cognome Motta dal punto di vista etimologico ricalca una forma, quella di una montagnola, un piccolo monte, un dosso o una fortificazione. E in tema di panettoni e pandori siamo naturalmente portati a vederli come montagnette, montarozzi, e per la forma a stella anche il pandoro ricorda una torre e un baluardo. È un fatto, Motta è naturalmente legata alla forma di questi prodotti ed anche il glorioso Buondì Motta in qualche modo proponeva quelle forme.

Buondì Motta

PER L’APERITIVO

Con la linea salata che per ora vanta due referenze, Motta vuole esplorare nuovi territori ed estendere il lievitato oltre le ricorrenze invernali legate al Natale. Nella comunicazione on air da qualche giorno il connubio è con il tema dell’aperitivo, tanto caro a noi italiani. Qui il link allo spot creato da Saatchi & Saatchi in onda da fine novembre 2025.

Pensate anche voi che sia un peccato che questa “linea” salata non abbia un nome tutto suo?

 

Le immagini sono tratte dal sito o dai canali social del brand