Ci salutiamo per l’estate con questo nome bizzarro quanto arguto: Nowstalgia. La prima sillaba di Nostalgia, che si scrive in modo identico in inglese e italiano è [NO-] ma diventa Now. E così la parola nostalgia guadagna una [W] e la pronuncia di Now si impone: naoustalgia. Il tempo svela un nuovo incanto: la nostalgia che è un mood, un’onda magnetica verso il passato, dichiara la sua presenza ed essenza (pressenza!), il suo persistere nel presente, il suo essere qui ed ora.

Il now si mostra in modo forte e autoritario: diventa imperativo e si intreccia con il ricordo, le memorie personali. L’artista giapponese Kinjo nella sua prima mostra personale in Italia mette in contatto le espressioni della modernità soprattutto americana come loghi e packaging, con un passato proprio e collettivo.

Queste le parole di presentazione della mostra in corso a Genova fino ad inizio ottobre 2025: “Nowstalgia è la memoria del passato, che ogni giorno accompagna la nostra quotidianità”.

Non so se riuscirò a vedere la mostra e se il linguaggio di Kinjo sarà comprensibile per me; auguro però a tutti che questo funambolismo tra now e nostalgia possa rappresentare un modo di vivere le vacanze. Un modo più vicino alla magia di quando eravamo bambini, le scuole cominciavano ad ottobre e avevamo una lunga lunga lunga estate davanti.

 

L’esposizione sarà alla galleria Raro di vico Casana 49r, Genova, fino al 2 ottobre 2025.

Su MenteLocale.it si legge: “attraverso un processo di disegno e cancellazione, l’artista crea immagini che disturbano la nostra familiarità con paesaggi urbani e icone culturali, mettendo in discussione il rapporto tra chi osserva e chi è osservato. Al centro della mostra, la serie Eyeballs Glowing in the Dark, nata da un’ansia infantile, diventa lo spunto per riflettere su dinamiche sociali collettive e frammentate, ricomposte dall’artista in nuove forme di racconto e comunità.”.

 

Arrivederci a settembre.