Non che Share’nGo fosse un nome facile da cogliere e soprattutto da riscrivere o digitare… Non si sa dove mettere l’apostrofo e quella N che sostituisce and non è così simpatica a noi italiani (ne avevo già parlato a proposito del naming Airbnb). Un termine che ormai ci è molto familiare è share; d’altronde stiamo parlando di car sharing, e siamo in piena sharing economy. E quindi anche questa parte di nome oramai non fa un grande effetto. Se poi guardiamo uno dei principali concorrenti, Car2go anche go perde un po’ di verve.
Peccato perché Share’nGo ha un punto fortemente distintivo rispetto ai suoi concorrenti più potenti: utilizza delle vetture elettriche. L’informazione circa la natura “elettrica” della proposta viene comunicata dai testi nel sito, dal logo, ma non passa attraverso il nome o la base line di accompagnamento. In un’epoca di sharing e di sostenibilità, dove “elettrico” significa soprattutto non inquinante, è un peccato non fare di questo tema il cuore del nome. Inoltre
è il primo operatore di mobilità “elettrica” in Italia, il pioniere, originale, e ancora per un po’, unico.
Le vetture si chiamano iCARo, acrostico un po’ ruffiano per indicare Interconnetted Car Zero Emission (ma quanti lo sanno?), e sono state progettate e commercializzate dalla società GreenGo (simpatica la pronuncia griingo); vengono anche indicate come Equomobili, un neologismo accattivante. A breve la flotta verrà potenziata fino a raggiungere numeriche paragonabili a quelle degli altri operatori, mentre rimarrà invariata la natura dei costi “personalizzati”, e la responsabilità del gestore a ricaricare le vetture.
In tutto questo sistema di naming un po’ arzigogolato, si fanno strada nuovi nomi sullo stampo di Share’nGo che rinforzano il nome del genitore e divulgano il format di naming. Sono stati annunciati oggi i programmi Shop’nGo, Show’nGo e Sport’nGo che coinvolgono partner della grande distribuzione, palestre, teatri etc. che offrono piccoli privilegi agli utenti Share’nGo in forma di sconti, minuti di corsa o di sosta gratuiti per incentivare la mobilità urbana elettrica e condivisa.
Vediamo che successo avrà questa collezione di servizi; io dopo averlo scritto varie volte ancora ho esitazioni a maneggiare il nome Share’nGo. Mi conforta vedere come nei vari articoli consultati or ora si mescolino allegramente maiuscole e minuscole nello scrivere il nome.